giovedì, 19 Settembre, 2024
Ambiente

La ‘Porta dell’Inferno’ in Siberia si sta sempre più espandendo: la colpa è dei cambiamenti climatici

Un cratere situato in Siberia, noto come Batagaika e soprannominato “Porta dell’Inferno”, si sta espandendo più rapidamente del previsto a causa dell’impatto del cambiamento climatico. Questo cratere, che si trova nelle gelide Yana Highlands e misura circa 800 metri di larghezza, è stato studiato per la prima volta in immagini satellitari nel 1991. Da allora ha continuato ad aumentare sia in larghezza che in profondità per via del riscaldamento globale che scioglie il “permafrost”, il terreno ghiacciato che copre le vaste aree fredde come quelle della Siberia.

Uno studio recente, compiuto dal glaciologo Alexander Kizyakov e pubblicato sulla rivista scientifica Geomorphology, ha rivelato che il cratere ha raggiunto una profondità sorprendente di quasi 100 metri e che lo scioglimento del permafrost ha quasi toccato il substrato roccioso sul fondo. A un ritmo accelerato, il cratere Batagaika continua a espandersi verso l’esterno e secondo gli scienziati, le conseguenze sarebbero drammatiche sia per l’ambiente circostante sia per l’habitat locale.

Tonnellate di carbonio organico rilasciate

Alexander Kizyakov e il suo team hanno utilizzato dati di telerilevamento e campioni di laboratorio raccolti nel 2019 e nel 2023, per creare una vista 3D della velocità di scioglimento del permafrost, scoprendo che il volume del cratere aumenta di circa 1 milione di metri cubi all’anno, il che potrebbe anche causare problemi al vicino fiume Batagay, aumentando l’erosione delle sue rive e influenzando l’habitat circostante. Inoltre, questo rapido processo di espansione del cratere potrebbe portare a un aumento delle emissioni di gas serra, poiché i nutrienti congelati si sgelano e vengono rilasciati nell’atmosfera. Attualmente, si stima che vengano rilasciate tra le 4.000 e le 5.000 tonnellate di carbonio organico ogni anno, un numero che potrebbe ulteriormente crescere annualmente. Anche il ricercatore Nikita Tananaev dell’Istituto del Permafrost Melnikov di Yakutsk in Russia, non coinvolto nello studio, ha sottolineato che le temperature elevate registrate negli ultimi anni nella regione potrebbero favorire una crescita ancora più rapida del cratere.

Impatti disastrosi per l’ambiente

Il cratere Batagaika è la prova drammatica che siamo immersi in un processo di cambiamento climatico. La mancanza di stabilità del permafrost ha conseguenze importanti sulla struttura del suolo e sulla vita nelle aree colpite. Si tratta principalmente delle regioni polari dell’emisfero settentrionale, che, oltre alla Siberia, comprendono l’Alaska, il Canada e la Groenlandia. Inoltre, la perdita del permafrost ha importanti implicazioni anche per il clima globale. Secondo gli scienziati, un altro pericolo derivante dallo scioglimento di questi strati congelati è la riattivazione di virus e batteri ‘zombi’ che, in uno stato latente, rimangono al loro interno. Nell’agosto 2016, nello Yamalo Nenets, nel cuore della tundra siberiana, decine di persone sono state ricoverate in ospedale a causa di un’epidemia di antrace rilasciata dallo scioglimento di uno strato di permafrost in cui era stata ritrovata la carcassa di una renna.

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