Il canale marittimo nel porto di Baltimora è stato riaperto dopo il crollo del 26 marzo del Francis Scott Key Bridge, che aveva bloccato il traffico. Le autorità hanno annunciato la riapertura completa lunedì sera. L’operazione è avvenuta a seguito della rimozione dal fiume Patapsco di 50.000 tonnellate di acciaio e cemento. Il canale era ostruito dai rottami del ponte, crollato dopo l’urto di una nave portacontainer che aveva perso potenza, causando la morte di sei operai latini notturni. Il porto di Baltimora, hub per automobili e attrezzature agricole, è rimasto chiuso per settimane durante la rimozione dei detriti. Gli equipaggi hanno gradualmente riaperto il canale, ripristinando parte del traffico commerciale.
I lavori di riapertura
Il 20 maggio, la nave mercantile Dali è stata rimessa a galla e riportata in porto, liberando un canale di 50 piedi di profondità e 400 di larghezza. Ora, il canale largo 700 piedi consente il traffico bidirezionale, con requisiti di sicurezza ridotti. Migliaia di lavoratori hanno risentito del crollo, spingendo le autorità a dare priorità alla riapertura del porto per alleviare l’impatto economico. Un totale di 56 agenzie hanno partecipato alle operazioni di salvataggio, coinvolgendo 500 specialisti e una flotta di 18 chiatte, 22 rimorchiatori, 13 gru galleggianti, 10 escavatori e quattro imbarcazioni da ricognizione. “Sono orgoglioso della nostra squadra”, ha detto il colonnello Estee Pinchasin, comandante del distretto di Baltimora per il Corpo degli ingegneri dell’esercito. Pinchasin ha riconosciuto la perdita delle famiglie delle vittime, affermando che il loro ricordo ha motivato il team. La Dali ha perso energia poco dopo aver lasciato Baltimora per lo Sri Lanka il 26 marzo. Un’indagine del National Transportation Safety Board ha rilevato interruzioni di corrente prima del viaggio, ma le cause esatte restano sconosciute. L’FBI conduce un’indagine penale sulle circostanze del crollo. I funzionari sperano di ricostruire il ponte entro il 2028.