Dagli Stati Uniti arrivano notizie di un’Amministrazione soddisfatta per i risultati del via libera agli ucraini a colpire direttamente in territorio russo. L’Ucraina ha anche colpito, per la prima volta, un caccia Su-57 parcheggiato all’aeroporto di Akhtubinsk. Il Consigliere per la sicurezza nazionale americano, Jake Sullivan, ha dichiarato che l’offensiva militare russa nella regione di Kharkiv è “in stallo”. “Il Presidente lo ha permesso – ha detto Sullivan – gli ucraini lo hanno messo in pratica sul campo di battaglia.” Non solo, gli Stati Uniti hanno anche annunciato di aver raggiunto un accordo con la Francia sull’utilizzo dei profitti dei beni russi congelati per aiutare l’Ucraina. Insomma, da Washington va tutto per il meglio. Da Mosca è uguale. L’esercito russo afferma di aver migliorato le proprie posizioni nel nord della regione ucraina di Kharkiv, negando così le affermazioni di Kiev e dell’intelligence occidentale secondo cui il fronte sarebbe stato stabilizzato. Secondo il rapporto di guerra del ministero della Difesa russo, le unità del gruppo Sever (Nord) avrebbero “rafforzato le loro posizioni in prima linea” e hanno causato vittime alle brigate meccanizzate ucraine in diverse località della regione, inclusa la città principale della zona, Vovchansk.
Donne al fronte
Oltre il campo di battaglia cresce anche la tensione diplomatico-militare. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov accusa i francesi di avere già delle truppe in Ucraina. Mentre la Nato starebbe valutando la possibilità di stabilire una posizione di “inviato permanente” a Kiev. Lo scrive il Foreign Policy, ma cita quali fonti non precisati “funzionari occidentali” e “assistenti del Congresso” statunitense. Il ministero della Difesa ucraino, invece, rende noto che in guerra ci sono più di 67 mila donne che prestano attualmente servizio nelle Forze Armate e la maggior parte di loro fa parte del personale militare. Di queste 19.000 sono operaie e altre sono militari. Dal 2018, la legislazione è stata modificata e le donne hanno ottenuto il diritto di ricoprire incarichi nelle forze armate ucraine.
Ricostruzione dell’Ucraina
Oggi in Germania il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, partecipa ai lavori della Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina. “Il Governo italiano è fermamente impegnato nel sostegno alla ripresa e ricostruzione dell’Ucraina – si legge in una comunicato della Farnesina – come dimostra anche la nutrita e qualificata presenza del nostro sistema imprenditoriale a Berlino.” L’assistenza bilaterale italiana, al netto di quella militare e al contributo a quella europea, ammonti sinora a oltre 2 miliardi di euro. Alla Conferenza prenderanno parte capi di Stato e di governo di 77 Paesi con invitate 500 aziende, di cui 150 tedesche, 150 ucraine, e 200 dagli altri paesi partecipanti. L’incontro si concluderà con la firma di un Memorandum bilaterale, Italia-Ucraina, per la ricostruzione della città e della regione di Odessa. Intanto il Presidente Zelensky ha ringraziato l’Italia per l’invito a partecipare al G7 che si terrà in Puglia.
Scholz: prudenza, prudenza, prudenza
E sempre dalla Germania ieri ha parlato il Cancelliere Olaf Scholz: “continueremo a prevenire che ci sia un’escalation” ha detto e questo, ha spiegato, include anche la chiara dichiarazione del Presidente americano Joe Biden: “non ci saranno soldati dei nostri paesi in Ucraina, e neanche della Nato”. Mentre la Francia, secondo il Presidente Emmanuel Macron, sta invece discutendo con i partner l’invio di istruttori militari in Ucraina. Il Cancelliere ha affermato che i criteri del sostegno tedesco possono essere riassunti con una parola: “Prudenza, prudenza, prudenza”.