Tutti i governi occidentali sostengono la proposta avanzata dagli Stati Uniti per la pace tra e i palestinesi. Anche l’Indonesia si è anche detta disposta a inviare truppe di pace per far rispettare un cessate il fuoco a Gaza. Hamas ha manifestato apprezzamento per gli sforzi di Washington, ma il premier Benjamin Netanyahu ha subito dichiarato, testualmente, che “le condizioni di Israele per porre fine alla guerra non sono cambiate: la distruzione delle capacità militari e di governo di Hamas, la liberazione di tutti gli ostaggi e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele”. Israele, ha continuato il premier israeliano, “continuerà a insistere che queste condizioni siano soddisfatte prima che venga messo in atto un cessate il fuoco permanente. L’idea che Israele accetterà un cessate il fuoco permanente prima che queste condizioni siano soddisfatte non è contemplata.”
Si avvicina l’ultimatum al premier
Niente di nuovo da un pò di mesi a questa parte, se non che è in ballo l’ultimatum del ministro Gantz che ha chiesto al premier un piano per il dopoguerra pena l’uscita dal Governo e quindi una probabile crisi politica. Ultimatum che scadrebbe l’8 giugno. Oggi al Cairo tra delegazioni di Egitto, Israele e Stati Uniti ci sarà un altro incontro: ufficialmente si discuterà della “riapertura del valico di Rafah verso Gaza”, ma è probabile che la proposta di accordo appena fatta dagli Stati Uniti finisca presto sul tavolo dei negoziatori.
Valichi e aiuti
L’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha chiesto che le vengano consegnati tutti i valichi di frontiera con la Striscia di Gaza sulla base degli accordi firmati, compreso l’Accordo sul movimento e l’accesso ai valichi del 2005. In una nota citata dall’agenzia di stampa Wafa, l’Anp ha spiegato che questo provvedimento “garantirebbe la fornitura costante di aiuti umanitari e forniture essenziali ai residenti di Gaza”. L’Anp ha quindi ribadito la necessità urgente di “una cessazione completa e permanente dell’aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza e tutto il territorio palestinese, compresa Gerusalemme Est, capitale dello Stato di Palestina”.
Nuovi attacchi Houthi
Nel mar Rosso sono tornati i pirati yemeniti, gli Houthi, che hanno lanciato diversi droni e due missili balistici. Lo ha reso noto l’esercito americano. Il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha dichiarato di aver intercettato quattro droni lanciati dagli Houthi – tre sul Mar Rosso e un altro sul Golfo di Aden – mentre un quinto drone si è schiantato. Gli Houthi hanno anche lanciato due missili balistici antinave. Non sono stati segnalati feriti o danni da parte di navi statunitensi, della coalizione o commerciali.