La Cina ha affermato che continuerà a esercitare pressione militare su Taiwan finché le provocazioni di “indipendenza” persisteranno nell’isola autogovernata. La scorsa settimana, la Cina ha condotto due giorni di esercitazioni militari intorno a Taiwan ed ai gruppi di isole che si trovano vicino alla costa cinese, durante le quali navi da guerra e aerei armati si sono esercitati nell’assedio e nell’isolamento di Taiwan.
Le esercitazioni di “punizione”
Le esercitazioni sono avvenute appena tre giorni dopo l’insediamento del nuovo Presidente della Repubblica di Cina, Lai Ching-te e sono state definite, da Pechino, una “punizione”, in risposta agli “atti separatisti” di Lai. L’esercito di Taiwan aveva mobilitato le sue forze, affermando di essere fiducioso di poter proteggere l’isola. La Cina, che considera Taiwan governata democraticamente come un proprio territorio, ha denunciato il discorso inaugurale di Lai in cui aveva invitato la Cina a fermare le sue minacce. Un discorso che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha definito “vergognoso”. Lai ha ripetutamente offerto colloqui con la Cina, tutti respinti. L’Ufficio per gli affari di Taiwan (TAO) di Pechino ha annunciato che ulteriori esercitazioni militari potrebbero seguire l’operazione “Joint Sword-2024A” della scorsa settimana. “Finché Taiwan continuerà le sue provocazioni indipendentiste, l’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) continuerà a difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”, ha dichiarato il portavoce del TAO Zhu Fenglian che ha definito la retorica del presidente Lai “estremamente irresponsabile”, aggiungendo che “potrebbe inevitabilmente portare a un conflitto nello stretto di Taiwan e causare gravi danni ai nostri compatrioti taiwanesi”. “