mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Economia

Bce: “Le famiglie aspettano un calo dell’inflazione”

Confermate le aspettative dei cittadini dell’eurozona per quanto riguarda i tassi d’inflazione. A dirlo è la Banca Centrale Europea, che nelle ultime rilevazioni, ha accertato come l’inflazione sia scesa ai livelli minimi da settembre 2021. A beneficiarne è soprattutto la fiducia delle famiglie verso un auspicabile taglio dei tassi della Bce nella riunione della prossima settimana. Con i dati di aprile a disposizione, le aspettative degli europei dicono che l’inflazione dovrebbe attestarsi al 2,9% tra 12 mesi mentre, rispetto al 3% di marzo. Sempre nelle previsioni, si evince come quelle su tre anni siano scese di un punto, andando a piazzarsi al 2,4%. Stabile, nel contempo, il tasso di inflazione mediano percepito negli ultimi due semestri, che resta al 5%.

Aspettative in base al reddito

La Banca centrale europea, nel divulgare la sua analisi, ha affermato che le aspettative e la percezione legate all’inflazione non cambiano in base al reddito dei cittadini europei, mantenendosi stabili a prescindere dai guadagni personali. Sempre in base alle considerazioni sul reddito, l’evoluzione delle prospettive e della percezione è leggermente più bassa tra chi ha un reddito più elevato.
Dai dati della Bce si evince che, se si considera l’età, tra chi ha risposto al questionario, la fascia di età tra i 18 e i 34 anni è quella di coloro i quali hanno aspettative più al ribasso rispetto all’inflazione.

La spesa nominale

Sempre riguardo le aspettative, sono stabili all’1,3% quelle relative all’aumento del reddito nominale dei cittadini. A diminuire, invece, è la percezione sulla crescita della spesa nominali dell’ultimo anno, scesa al 6,3%, rispetto al 6,4% di marzo. Continuando sulle aspettative di crescita della spesa nominale, le prospettive a un anno sono rimaste stabili al 3,6%.

La disoccupazione

Anche la disoccupazione rientra nell’analisi della Bce. In questo campo, le aspettative che vanno ad analizzare l’ultimo anno, hanno visto un aumento arrivando al 10,9%, mentre a marzo erano al 10,7%. Al contempo, ci si aspetta, per quanto riguarda il futuro, un leggero aumento del tasso, al 10,6%, rispetto a quello attuale. Questo si traduce, in poche parole, in una percezione del mercato del lavoro sostanzialmente stabile nelle idee dei consumatori.

Nell’analisi dei dati trimestrali, la Bce ha fatto notare come chi ha risposto al questionario ed era senza lavoro, ha visto diminuire la speranza di trovare un impiego nei prossimi tre mesi, andando a collocarsi al 27,5%. A gennaio, la stessa percentuale era al 30,5%. Dall’altra parte, chi ha risposto alle domande ma aveva un lavoro, crede in maniera maggiore di poter perdere il proprio posto, nel prossimo trimestre, salendo al 10,6%, rispetto all’8% di gennaio scorso.
Ad aumentare anche le aspettative sulla crescita economica per il prossimo anno, passando dal -1,1% di marzo, al -0,8% di aprile.

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