domenica, 30 Giugno, 2024
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Società della conoscenza e meta-welfare di prossimità

“Piu volte ho proposto un principio che è indispensabile per costruire l’amicizia sociale: l’unità è superiore al conflitto. Non significa puntare al sincretismo, né all’assorbimento di uno nell’altro, ma alla  risoluzione su di un piano superiore che conserva in se’ le preziose potenzialità delle polarità in contrasto”. Cosi’ scriveva Papa Francesco nella Lettera Enciclica Fratelli Tutti. La storia muta,  le persone cambiano, oltrepassano la partecipazione contemplata per approdare alla partecipazione attiva, quella che J. Maritain con vigore chiamava la dottrina dell’umanesimo dell’impegno.  La terza missione della conoscenza è agorà del sapere.  La società della conoscenza dinanzi alle sfide attuali ha l’opportunità di cogliere l’occasione, di ascoltare l’homo novus, la persona “iper-nuova” che riflette quotidianamente sul vento di cambiamento che ci sta travolgendo.

La terza missione della conoscenza che a breve si indirizza verso la “quarta missione”, contribuirà ben presto “a unire” tutti gli elementi  per orientarci verso il superamento delle disuguaglianze sociali nelle loro diverse forme. Ma il “nuovo” è già in laboratorio.  “Nella nostra galassia ci sono quattrocento miliardi di stelle, e nell’universo ci sono più di cento miliardi di galassie. Pensare di essere unici è molto improbabile” (Margherita Hack) . Non è la prima volta che rileggo le parole della scienziata Hack.

La sfida del futuro è e rimane una società a misura delle persone per tutte le età e l’Agenda 2030 ONU sullo sviluppo sostenibile è pilastro centrale: one planet, one people. Cambiamo i linguaggi, le creatività, le emozioni. L’interfaccia della conoscenza e nuovi modelli di sviluppo informativo tra dimensione umana e dimensione meta virtuale digitale diventa altro. Altro dal se’. Macchine virtuali, intelligenza artificiale prevista, cibernetica, semplificazione matematica, frames, vettori di parole, scripts, reti neurali artificiali, machine learning e tanto ancora.  Dice sempre Giovanni  Scarafile come garantire l’accesso alla connettività per tutti? Come navigare nel sovraccarico informativo? L’apprendimento e la conoscenza digitale ha ampliato le voci e le realtà che dobbiamo considerare in spirito inclusivo.

E allora da queste premesse la domanda è: ma è vera intelligenza? E’ già in atto la “singolarità”? C’è un “poli-verso” da combinare, esplorare e generare. Da un verso le riflessioni sono su temi come i molti problemi della coscienza, sul rapporto tra coscienza fenomenica e AI; sui significati e sulle comprensioni di relazione tra la  mente e il corpo; sulla possibile presenza del “digital inter-face human machine” e intelligenze organoidi. Dall’altro verso la mistica della singolarità si annuncia con i suoi profeti, con le previsioni in competizione e la costruzione dell’emulazione del cervello. L’umanesimo digitale, figlia della filosofia sociale,  diventa “ai-logia” rendendo “circolare” la conoscenza e il sapere scientifico quale sviluppo e volano della comunità globale. Qui si genera un nuovo modello interconnesso di sviluppo come dice Scarafile: “unire persone e luoghi attraverso le reti di connettività e svelare la ricchezza delle visioni del mondo”. Sempre a patto che l’algoretica prevalga, che la persona umana governi l’algocrazia e che il “meta-welfare” sia di prossimità superando le disuguaglianze sociali del digital ed educational divide.

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