Le nuove economie sono sempre più economie di guerra e non mancano le occasioni per alimentarle. Ai confini russi ora si scaldano la Georgia e la Moldavia, ai confini cinesi riprende la questione Taiwan e la Cina avvia manovre aeree in occasione dell’insediamento del nuovo Presidente a Taipei. Tensione al confine tra Estonia e Russia, dopo che le guardie di frontiera russe hanno rimosso durante la notte le boe sul fiume Narva che tracciano la linea di separazione tra i due Paesi. Per ora l’Estonia si è limitata a parlare di un “incidente di frontiera”. Parigi fa sapere di aver testato una nuova arma nucleare e il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, riferisce il New York Times, avrebbe esortato il Presidente Biden a revocare il divieto agli ucraini di utilizzare le armi americane su territorio russo.
Tra l’altro gli Stati Uniti stanno anche valutando l’ipotesi si addestrare le truppe ucraine anche se ci sono incertezze su cosa potrebbe accadere se questi addestratori dovessero finire al cospetto con forze russe. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che Mosca si vendicherà colpendo obiettivi britannici all’interno e all’esterno dell’Ucraina, se le armi britanniche verranno utilizzate per colpire il territorio russo. Il vicepremier italiano, Antonio Tajani, ha ribadito: “siamo contrari a inviare militari italiani in Ucraina” e “c’è l’impegno a usare il materiale militare che noi inviamo in territorio ucraino, mai in quello russo. Non spareremo mai un missile contro i russi dal territorio italiano: non siamo in guerra con la Russia”. In Russia invece, l’economia di guerra è anche occasione ghiotta per i corrotti. Secondo quanto riferisce l’agenzia Ria Novosti, il generale Vadim Shamarin, capo della Direzione delle comunicazioni, è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta per corruzione.
Migliaia di sfollati
A Kharkiv il governatorato della regione riferisce della pressione russa: “gli attacchi sono stati registrati nei distretti di Kholodnohirskyi e Osnovyanskyi” della città, dove sarebbe stata bombardata anche una “tipografia civile”, ha scritto il governatore. Finora le persone evacuate sono circa 11.000. Così il Presidente Zelensky torna a scagliarsi contro gli “alleati” occidentali: “i terroristi russi – ha scritto sui social – stanno approfittando del fatto che l’Ucraina non dispone ancora di una sufficiente protezione aerea e della capacità affidabile di distruggere i lanciatori terroristici esattamente dove si trovano, vicino ai nostri confini”. Zelensky ha sottolineato che “servono urgentemente sette sistemi Patriot.” Questo, dicono da Kiev, “non solo per la sopravvivenza dell’Ucraina ma per la pace in Europa.”
I test francesi
La Francia, eventualmente, si prepara e a reso noto di aver effettuato il primo test di lancio di un missile con capacità nucleare, l’Asmpa-r, progettato per essere lanciato da un caccia Rafale. Il ministro della Difesa, Sebastien Lecornu, ha detto che il missile è stato lanciato senza testata da un aereo “sopra il territorio nazionale” e che l’esercitazione mirava a sostenere “la credibilità dell’elemento di deterrenza nucleare aereo”. La Norvegia ha annunciato la chiusura delle frontiere ai turisti russi a partire dal 29 maggio, privandoli dell’ultimo punto di accesso diretto allo spazio Schengen. Sono previste alcune eccezioni, in particolare per i russi che visitano i loro parenti stretti residenti in Norvegia e per coloro che lavorano o studiano nel Paese o in altri Stati dell’area Schengen.
Putin da Lukashenko
Da Mosca il Presidente Vladimir Putin è partito per una visita di due giorni in Bielorussia, dove avrà colloqui con il suo omologo Alexander Lukashenko. Lo ha annunciato il Cremlino, sottolineando che durante gli incontri verranno discussi tra l’altro “la partnership strategica tra i due Paesi, le prospettive dell’integrazione e temi chiave dell’attuale agenda internazionale”. I due paesi hanno anche in corso l’esercitazione comune con armi nucleari tattiche non strategiche. Il Presidente Putin ieriha anche firmato un decreto che consente alla Russia di confiscare i beni di società e persone Usa per compensare eventuali beni russi confiscati negli Stati Uniti. L’Ucraina e molti dei suoi sostenitori hanno chiesto la confisca di 260 miliardi di dollari di beni russi congelati fuori dal Paese dopo l’invasione russa del 24 febbraio 2022, ma alcuni funzionari europei si sono opposti.
