Tendopoli non solo per chi scappa dalla guerra, ma anche per chi è costretto ad abbandonare la propria casa a causa delle alluvioni. Il municipio di Porto Alegre sta valutando la possibilità di costruire una tendopoli per ospitare circa 10.000 persone colpite dalle inondazioni che stanno devastando la capitale dello stato brasiliano di Rio Grande do Sul dalla fine di aprile. Al momento in città sono 14mila le persone costrette a lasciare le proprie case ospitate in quasi 150 rifugi allestiti in emergenza in diversi luoghi della città. Si sta studiando la possibilità di realizzare una ‘cittadella temporanea’ nel Complesso Culturale di Porto Seco; luogo utilizzato per grandi eventi e che dispone dicapannoni dove le scuole di samba della città allestiscono i carri allegorici in vista delle sfilate di carnevale. Si tratta di una delle pochissime aree della città che non è stata sommersa e si presenta come un luogo ideale per ospitare un gran numero di persone. Secondo il municipio l’area potrebbe accogliere fino a cinquemila tende, che sarebbero fornite dalla protezione civile nazionale. Il progetto prevede l’allestimento di scuole e di un mercato e conterebbe sulle forze armate per garantire la sicurezza.
Morti e dispersi
Da sabato 27 aprile nel Rio Grande do Sul, stato all’estremo sud del Brasile vicino al confine con l’Argentina, incessanti grandi piogge stanno causando alluvioni che costringono gli abitanti ad allontanarsi. Finora si contano oltre cinquanta morti. Un altro centinaio risultano disperse, mentre quasi 30mila hanno abbandonato le case e mezzo milione sono rimaste senza elettricità e acqua potabile. Per evitare una catastrofe le autorità, appunto, stanno cercando di realizzare una tendopoli di emergenza.
Cambiamento climatico
Più della metà delle 497 città che compongono lo stato sono state colpite dalla tempesta, particolarmente nella zona di Bento Gonçalves, dove una diga idroelettrica è crollata uccidendo 30 persone e un’altra rischia di crollare a causa dell’eccessivo innalzamento del livello dell’acqua. A Porto Alegre i soccorritori usano moto d’acqua per intervenire e l’aeroporto è stato chiuso. Una situazione “assolutamente senza precedenti” secondo il governatore del Rio Grande do Sul, Edoardo Leite. Il più vicino caso simile risale al 1941. Il Presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha promesso che “non mancheranno risorse umane e materiali per minimizzare le sofferenze che questo evento estremo stanno provocando nello stato”. Il climatologo Francisco Eliseu Aquino ha spiegato che la regione è sempre stata interessata da eventi climatici intensi, dati dalla collisione di masse d’aria tropicali e polari, ma che questi eventi si sono intensificati a causa dei cambiamenti climatici. Il fiume Guaiba, che scorre attraverso la città di Porto Alegre, si trova ad un massimo storico di oltre 5 metri, molto al di sopra dei 4,76 metri record raggiunti durante le devastanti inondazioni del 1941.