La Sicilia sta vivendo uno dei periodi più critici per il settore agricolo e zootecnico. Centinaia di allevamenti non riescono più a sfamare i propri animali a causa della mancanza di acqua e del foraggio distrutto dalla siccità. La situazione è drammatica: mucche e pecore rischiano di morire, lasciando gli allevatori in una crisi senza precedenti. In risposta a questa emergenza, è arrivato il primo carico del milione e mezzo di chili di fieno donati da Coldiretti, Consorzi Agrari d’Italia, Bonifiche Ferraresi, Associazione italiana allevatori e Fedama – Federazione delle Associazioni Nazionali di Razza. Questi aiuti sono destinati alle aziende più in difficoltà, come sottolinea Coldiretti, ma si tratta di un supporto parziale che non può risolvere completamente la situazione. Le stalle dell’isola sono letteralmente in ginocchio, con le zone interne particolarmente colpite. I campi di grano e i pascoli sono completamente secchi a causa della prolungata mancanza di pioggia.
La crisi
Coldiretti Sicilia sta anche portando acqua nelle zone più colpite, ma le stime attuali parlano di un calo del 70% del raccolto. Se la situazione dovesse perdurare, c’è il rischio concreto di un azzeramento totale. Gli allevatori sono costretti a comprare foraggio fuori regione a costi elevatissimi, una spesa insostenibile considerando la grave crisi economica in corso. Questa preoccupazione non riguarda solo il settore zootecnico, ma tutto il comparto agroalimentare siciliano, che da anni soffre per la mancanza di investimenti in infrastrutture capaci di conservare l’acqua e garantire la sopravvivenza delle aziende. Il problema della gestione delle risorse idriche non è nuovo. Lo scorso anno, in Italia, è scomparso un litro d’acqua su cinque, con un calo della disponibilità idrica del 18%. Questa diminuzione ha avuto un impatto significativo su un inizio del 2024 classificato come il più caldo di sempre, con una temperatura superiore di 1,84 gradi alla media storica, secondo i dati Isac Cnr analizzati da Coldiretti.