Il Dicastero della Dottrina della Fede, con il sostegno del Papa, ha emesso un documento che restringe significativamente il campo della “soprannaturalità” dei fenomeni, comprese le apparizioni. Secondo questo nuovo pronunciamento, né il vescovo locale né il Vaticano avranno più il potere di emettere “una dichiarazione circa la soprannaturalità del fenomeno”, ovvero la possibilità di affermare con certezza morale che esso proviene da una decisione divina. Al massimo, potrà essere concessa un’autorizzazione con un Nihil Obstat. La dichiarazione di soprannaturalità sarà riservata solo al Papa e sarà considerata un’eccezione. Questa stretta rappresenta un importante cambiamento nella gestione dei presunti fenomeni soprannaturali all’interno della Chiesa cattolica, sottolineando l’autorità suprema del Pontefice in materia.
Prevenire manipolazioni
Il cardinale Víctor Manuel Fernández ha sottolineato che lo scopo principale di queste norme non è limitare lo Spirito Santo, bensì proteggere i credenti da possibili abusi o manipolazioni. Fernández ha evidenziato come alcuni fenomeni soprannaturali possono essere strumentalizzati per fini personali, come trarre lucro, ottenere potere o cercare fama, con conseguenze dannose per la comunità dei credenti. Pertanto, è necessario un approccio prudente e vigile nel discernere la veridicità di tali eventi.
Al Papa l’ultima parola
Le nuove disposizioni delineano chiaramente sei possibili esiti per i casi di presunti fenomeni soprannaturali, dal riconoscimento di segni positivi alla dichiarazione di non soprannaturalità. Tuttavia, il punto più significativo riguarda il ruolo del Papa come ultima autorità nel decidere sulla soprannaturalità degli eventi. Questo conferisce un’eccezionale autorità al Pontefice e sottolinea l’importanza della sua guida spirituale nella Chiesa. Come già anticipato, si è scelto di sostituire ad una vera e propria dichiarazione di soprannaturalità con un “nihil ostat”, ovvero un nulla osta che consente al vescovo ed alla diocesi pastorale di proseguire attivamente in una più accurata analisi, evitando così il crearsi di situazioni controverse attorno a questi fenomeni, che hanno spesso anche portato a frodi ai danni dei credenti. La dichiarazione vera e propria di ‘soprannaturalità’ ci sarà solo in via straordinaria.
Il ruolo dei vescovi
Inoltre, le norme evidenziano un maggior coinvolgimento del Dicastero nella valutazione dei fenomeni soprannaturali, al fine di offrire un sostegno più esplicito ai vescovi diocesani nel processo decisionale. Questo maggiore coinvolgimento mira a garantire una gestione più accurata e tempestiva delle questioni legate ai fenomeni soprannaturali, evitando confusioni o malintesi tra i fedeli.
I fatti di cronaca
Queste normative vengono anche in seguito ad un caso venuto alle cronache italiane circa presunti episodi miracolosi nella provincia di Roma, legati alla veggente Gisella Cardia che ogni 3 del mese riuniva centinaia di fedeli nel comune di trevignano di fronte ad una statua della madonna acclamata come miracolosa. Il caso ha creato molto clamore e controversie, che si sono risolte in una presa di distanze della diocesi che ha bollato le apparizioni come false, oltre che in una scomunica della veggente, che dichiarava di aver ricevuto dalla madonna e da gesù delle predizioni e di aver assistito ad un miracolo di moltiplicazione degli gnocchi e della pizza in presenza di fedeli suoi seguaci affamati. La Cardia è stata anche accusata di aver frodato alcuni suoi seguaci, chiedendo ingenti donazioni di cui non è stato poi chiaro l’utilizzo finale.