Pechino e Mosca “rafforzano la partnership strategica”, i due presidenti Xi Jinping e Putin hanno anche autografato il cofano di un’auto: del resto il mercato russo vale oltre un milione di veicoli l’anno. Nel 2023 i cinesi hanno venduto in Russia 553.000 auto, facendo aumentare la loro quota di mercato dal 17 al 49% e puntano al raddoppio. Si rafforza la cooperazione energetica ed economica, ma soprattutto la “cooperazione militare” e la potenza geopolitica tra Russia e Cina tanto che i due ritengono “gli Stati Uniti una minaccia globale” e un Paese “sempre più aggressivo”. “Il rapporto Cina-Russia oggi è stato guadagnato duramente e le due parti devono custodirlo e alimentarlo”, ha detto Xi. Putin ha descritto la cooperazione di Mosca e Pechino negli affari mondiali come uno dei principali fattori di stabilizzazione dell’arena internazionale. “Insieme stiamo difendendo i principi della giustizia e di un ordine mondiale democratico che rifletta le realtà multipolari e si basi sul diritto internazionale”.
La guerra fredda degli Usa
Sull’Ucraina i due presidente hanno concordato che “la parte russa valuta positivamente la posizione obiettiva e imparziale della Cina sulla questione ucraina”. La Cina, a sua volta, “sostiene gli sforzi della parte russa per garantire la sicurezza e la stabilità, lo sviluppo nazionale e la prosperità, la sovranità e l’integrità territoriale, e si oppone alle interferenze esterne negli affari interni della Russia”. Allo stesso tempo si dichiarano preoccupati per “i tentativi degli Stati Uniti di violare l’equilibrio strategico”, cioè: difesa missilistica globale degli Stati Uniti e dispiegamento di parti di essa in regioni del mondo e nello spazio; sviluppo di armi non nucleari ad alta precisione; dispiegamento di missili terrestri a raggio intermedio e a corto raggio nelle regioni dell’Asia-Pacifico e dell’Europa. “Le parti condannano fermamente questi passi estremamente destabilizzanti, che rappresentano una minaccia diretta alla sicurezza di Russia e Cina” e “si oppongono ai tentativi egemonici degli Stati Uniti di cambiare l’equilibrio di potere nell’Asia nordorientale attraverso l’accumulo di potenza militare e la creazione di blocchi e coalizioni militari. Gli Stati Uniti – aggiungono – pensano ancora in termini di Guerra Fredda e sono guidati dalla logica del confronto tra blocchi, anteponendo la sicurezza di ‘gruppi ristretti’ alla sicurezza e alla stabilità regionale, il che crea una minaccia alla sicurezza di tutti i paesi della regione. Gli Stati Uniti devono abbandonare questo comportamento”.
Forze ucraine al collasso
La situazione sul terreno in Ucraina è praticamente in mano all’esercito russo. Ieri mattina c’è stato un allarme aereo a Kiev. Nell’Oblast di Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina le guardie di frontiera si sono “arrese in massa”. I telegiornali russi mostrano uomini a terra con le mani dietro la nuca. Le dichiarazioni roboanti da Kiev o da Washington si infrangono al fronte, dove i russi confermano progressi nei pressi di Svatove nell’Oblast di Luhansk, di Chasiv Yar, Avdiivka, della città di Donetsk, nell’Oblast occidentale di Zaporizhia e in quello di Kherson, sulla sponda orientale del Dnepr. Sembra che le difese ucraine non possano più resistere anche perché, soprattutto, mancano i soldati più che le armi o i dollari. Tra l’altro il Presidente Zelensky ha chiesto missili Patriot, ma mancano anche granate di artiglieria e obici per spararle. I missili tattici MGM-140 ATACMs, arrivati in Ucraina in un precedente pacchetto, vengono impiegati per colpire obiettivi in Crimea di basso livello strategico, senza comunque modificare la situazione sul campo. Le difese aeree russe hanno anche intercettato e distrutto cinque missili Atacms. Il collasso dell’Oblast di Kharkiv potrebbe portare a un cedimento su tutta la linea del fronte difensivo ucraino, con conseguente caduta della città di Odessa, centro strategico di primaria importanza per il Cremlino.
Inglesi: economia Ucraina a gonfie vele
Si innalza anche la guerra delle notizie e delle dichiarazioni contrastanti. Secondo un report del ministero della Difesa britannico nonostante gli attacchi russi contro l’infrastruttura energetica ucraina, è probabile che l’economia del Paese registrerà una crescita intorno al 3% nel 2024. La Banca centrale ucraina ha rivisto al ribasso il tasso di inflazione all’8,2% per quest’anno dall’8,6%, ricorda il rapporto dell’Intelligence inglese pubblicato su X che sottolinea come nel mese di marzo l’inflazione su base annua è stata del 3,2%. I continui miglioramenti delle condizioni economiche del Paese hanno quasi certamente permesso alla Banca centrale di abbassare progressivamente il suo tasso di interesse di riferimento, conclude il rapporto, ricordando che l’istituto centrale ha abbassato il tasso base al 13,5% alla fine di aprile rispetto al 14,5% di marzo e un picco del 25%. Mentre la Nato, con il presidente del Comitato militare, Rob Bauer, ha detto che “non è troppo tardi perché l’Ucraina prevalga. La libertà’ dell’Ucraina non può, non deve e non morirà. E, alleati, se doveste scegliere tra raggiungere gli obiettivi di capacità della Nato o sostenere l’Ucraina, dovreste sostenere l’Ucraina. Le scorte possono e saranno ricostituite. Le vite perdute sono perse per sempre”.