venerdì, 18 Ottobre, 2024
Esteri

Il conservatore Jose Raul Mulino trionfa nelle presidenziali panamensi

José Raúl Mulino, l’ex Capo di Stato interdetto, ha trionfato in maniera decisiva nelle recenti elezioni in quel di Panama. Grazie alla resa di tre dei suoi principali avversari, Mulino, che in passato aveva ricoperto l’incarico di Ministro della Sicurezza, è riuscito a catturare il consenso di una porzione considerevole dell’elettorato, ottenendo oltre il terzo dei voti totali. Il suo prossimo mandato si preannuncia come un periodo impegnativo: sarà chiamato a risolvere gravi questioni di corruzione, a mitigare l’impatto devastante della siccità sul vitale Canale di Panama e a trovare soluzioni per le sfide poste dai flussi migratori in continuo aumento.

Durante il suo discorso tenuto subito dopo la vittoria elettorale, Mulino ha espresso il proprio apprezzamento per il sostegno incondizionato ricevuto dall’ex presidente Martinelli, oggi in esilio in Nicaragua.

Partecipazione alta

La partecipazione al voto è stata alta, con oltre il 77% degli aventi diritto che hanno espresso la propria preferenza, posizionando Lombana in seconda posizione nella corsa elettorale. José Raúl Mulino è destinato a ricoprire il doppio ruolo di Presidente e Primo Ministro per il prossimo quinquennio, a partire dal primo luglio, dopo che la sua candidatura è stata ufficialmente approvata dalla Corte Suprema. Ciò è avvenuto nonostante non fosse emerso come vincitore durante le primarie del suo partito. Fermamente intenzionato a promuovere un’agenda di crescita economica, molte persone ritengono che l’influenza di Martinelli sia ancora percepita all’interno del suo programma politico. L’amministrazione precedente, guidata da Cortizo, è stata criticata e macchiata da scandali di corruzione, oltre a sfide economiche e crescenti tassi di disoccupazione. La siccità ha inoltre causato una riduzione della capacità operativa del Canale di Panama, portando a previsioni di una contrazione del Prodotto Interno Lordo del paese. In aggiunta, Mulino sarà chiamato a gestire in modo efficace l’immigrazione attraverso il Darien Gap, riconosciuto come una delle zone più difficili e problematiche da controllare.

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