Il Servizio di Intelligence della Corea del Sud ha emesso un avviso d’emergenza questo venerdì, allertando sulla possibilità di imminenti attacchi cybernetici e fisici che potrebbero essere condotti dalla Corea del Nord. Tali attacchi sarebbero diretti contro bersagli di rilievo situati a Seoul e in altre località all’estero. L’allarme emesso comprende un aumento del livello di allerta per cinque importanti rappresentanze diplomatiche coreane. Sono stati intercettati segnali di attività insolite che suggeriscono preparazioni per atti ostili, potenzialmente in atto in paesi come la Cina, diverse aree del Sud-est asiatico e il Medio Oriente. Si presume che la Corea del Nord stia monitorando attentamente le ambasciate e individuando obiettivi sudcoreani strategici per compiere atti di rappresaglia.
Tensione
Questa situazione di tensione arriva dopo una serie di defezioni da parte di importanti personalità nordcoreane che hanno cercato asilo all’estero, provocando la dura reazione del regime di Pyongyang. Il National Intelligence Service (NIS) della Corea del Sud si attende atti di rappresaglia da parte del regime nordcoreano, rivolti contro cittadini e ufficiali sudcoreani. Come misura precauzionale, il ministero degli Esteri di Seoul ha rafforzato le proprie difese contro il terrorismo, in particolare nei confronti delle rappresentanze diplomatiche in Cambogia, Laos, Vietnam, Vladivostok e Shenyang, luoghi in cui entrambe le nazioni sono rappresentate diplomaticamente. Nonostante il fatto che la Corea del Nord mantenga relazioni diplomatiche con oltre 150 nazioni, la chiusura di alcune delle sue ambasciate è un chiaro segnale delle difficoltà economiche che il paese sta affrontando. Solo nell’ultimo anno, un totale di 196 disertori nordcoreani sono riusciti a sfuggire al regime, trovando rifugio nel Sud, e tra questi vi sono anche individui appartenenti all’élite del paese.