Durante il processo che lo vede imputato, l’ex Presidente Donald Trump è stato rimproverato severamente dal giudice Juan Merchan per le sue recenti dichiarazioni rilasciate sui social media, mettendolo in guardia circa il fatto che ulteriori violazioni avrebbero potuto portare a una sentenza di reclusione. Trump ha utilizzato la sua piattaforma preferita, Truth Social, per etichettare le procedure giudiziarie come una “manipolazione”, atto per il quale gli è stata imposta una multa di 9.000 dollari.
Il giudice Merchan ha enfatizzato con forza che l’ordine di restrizione imposto a Trump è “legale e categorico”. Durante le udienze in tribunale, la giuria ha ascoltato con grande attenzione le testimonianze di ben quattro testimoni chiave, tra cui si annovera l’esposizione dell’avvocato Keith Davidson, il quale ha parlato degli accordi di riservatezza conclusi con due donne. Tuttavia, Trump ha categoricamente respinto le affermazioni dei testimoni.
Raccolta fondi
Il giudice Merchan non ha esitato a sottolineare che una detenzione potrebbe essere presa in considerazione come possibile conseguenza qualora le restrizioni poste dalle attuali normative sulle sanzioni pecuniarie si rivelassero insufficienti. Nonostante ciò, Trump ha continuato senza sosta la sua attività di raccolta fondi e ha mantenuto un’attitudine di sfida nei confronti dell’ordine giudiziario, proseguendo nella sua comunicazione attraverso i canali social. Nel corso della sua testimonianza, Davidson ha descritto la sua interazione con l’avvocato Michael Cohen e ha insinuato che Trump potrebbe essere stato il finanziatore occulto degli accordi di non divulgazione. Ha anche fornito dettagli sulle complesse negoziazioni che sono seguite al rilascio del noto video di “Access Hollywood”. Trump, che ha assistito alle udienze in tribunale, ha mostrato una calma apparentemente inalterata di fronte alle accuse e alle testimonianze presentate.