Il Governo australiano, che punta a far diventare il Paese uno dei principali hub mondiali per la produzione di idrogeno verde, ha annunciato un finanziamento di 1,7 milioni di dollari australiani (poco più di 1 milione di euro) a sostegno dello studio di fattibilità per un nuovo progetto da 850 MW nella regione di Kimberley, zona nell’Australia occidentale a maggioranza indigena. L’East Kimberley Clean Energy and Hydrogen Project prevede la realizzazione di un impianto per la produzione di idrogeno rinnovabile e ammoniaca su larga scala alimentato da un parco solare da 1 GW e da circa 20 MW di energia idroelettrica proveniente dalla centrale sul lago Argyle. Una volta in funzione, l’impianto sarà in grado di produrre ogni anno 50.000 tonnellate di idrogeno verde che sarà trasportato tramite un gasdotto di 120 chilometri nella località di Balanggarra, per essere convertito in ammoniaca rinnovabile da utilizzare come fertilizzante dagli agricoltori locali, e per l’esportazione in Asia.
Investimento da 3,3 milioni di dollari
Lo studio di fattibilità, avviato dall’Aboriginal Clean Energy Partnership (ACEP), sarà completato in cinque mesi con un costo previsto di 3,3 milioni di dollari australiani. Nella regione di Kimberley, i nativi sono la maggioranza dei proprietari terrieri, con diritti e interessi riconosciuti sulle terre e sulle acque. ACEP è composta da quattro soci paritetici: i gruppi di proprietari terrieri Balanggarra Ventures, MG Corporation e Kimberley Land Council e la società di consulenza su clima e natura Pollination. ACEP supervisionerà tutto il processo di sviluppo, con la consegna di rapporti e approvazioni relative al patrimonio e all’ambiente. Il costo complessivo dell’East Kimberley Clean Energy and Hydrogen Project è stimato tra 2,7 e 3,2 miliardi di dollari australiani.
Ue: Università, Commissione lancia proposta per una laurea europea
Una laurea europea su base volontaria. È l’obiettivo di un pacchetto di tre iniziative presentate oggi dalla Commissione Europea per promuovere la cooperazione transnazionale tra gli atenei e gli istituti di istruzione superiore. Le tre iniziative affrontano gli ostacoli giuridici e amministrativi che impediscono alle università partner di istituire programmi di laurea congiunti competitivi. Le proposte si basano sull’autonomia istituzionale e sulla libertà accademica delle università e rispettano le competenze degli Stati membri.
Carriere accademiche più attraenti
Il pacchetto comprende una comunicazione su un piano per una laurea europea e due proposte di raccomandazioni a sostegno del settore dell’istruzione superiore: una per migliorare i processi di garanzia della qualità e il riconoscimento automatico delle qualifiche nell’istruzione superiore e l’altra per rendere le carriere accademiche più attraenti e sostenibili. Nel 2025 la Commissione prevede di avviare “progetti di percorsi europei di laurea” nell’ambito del programma Erasmus+. Il pacchetto sarà discusso con il Consiglio dell’Unione Europea e con i principali stakeholder nel settore dell’istruzione superiore nei prossimi mesi. La Commissione invita il Consiglio, gli Stati membri, le università, gli studenti e le parti sociali a collaborare “per rendere la laurea europea una realtà”.