mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Esteri

Tregua. Oggi la risposta di Hamas a Israele. Blinken in Medio Oriente

La Corte dell’Aja potrebbe emettere mandato di cattura per Netanyahu

Settimana cruciale per Israele e palestinesi: al Cairo arriveranno le delegazioni per confrontarsi sulle ultime proposte dell’Egitto che prevedono, tra l’altro, l’immediata liberazione di 33 ostaggi nelle mani di Hamas. Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken ha avuto un incontro con i paesi arabi: tutti vogliono scongiurare un attacco di Israele a Rafah e Netanyahu è sotto schiaffo perché sarebbe annunciato un mandato di arresto internazionale da parte della Corte penale dell’Aja per la condotta durante l’invasione nella Striscia di Gaza. Con lui ci sarebbero i mandati anche per il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di Stato maggiore dell’esercito Herzi Halevi.

Abu Mazen: Israele attacca Rafah

Un alto funzionario di Hamas ha riferito che l’organizzazione darà la sua risposta oggi, 29 aprile, negli incontri per la tregua previsti in Egitto. Una delegazione di Hamas guidata da Khalil al-Hayya arriverà al Cairo in giornata. Intanto i familiari degli ostaggi ancora detenuti da Hamas continuano a manifestare e a chiedere che venga data la priorità alla liberazione degli ostaggi, tutti civili, sequestrati ormai da sette mesi, che non alle operazioni militari. Ma a gettare benzina sul fuoco è sceso in campo il Presidente palestinese Abu Mazensecondo il quale Israele attaccherà Rafah nei prossimi giorni.

Arabi, appello agli Usa

Dichiarazione fatta al Forum economico mondiale (Wef) in corso a Riad in Arabia Saudita, dove il Segretario di Stato Blinken ha avuto molti incontri a margine con le autorità dei paesi arabi partecipanti. Tutti si sono appellati agli Stati Uniti d’America perché chiedano a Israele di fermare l’operazione a Rafah, perché “l’America è l’unico Paese in grado di impedire a Israele di commettere questo crimine”. Al Forum è stata ribadita la necessità di porre fine alla guerra e l’importanza del riconoscimento di uno Stato di Palestina lungo i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale. Blinken, oggi sarà in Israele, si recherà, per la prima volta, nei luoghi dove Hamas trucidò giovani civili israeliani lo scorso 7 ottobre.

Intanto nelle maggiori università americane e europee continua la mobilitazione a sostegno della Palestina, e anche gli arresti di manifestanti pro-palestinesi. Sabato, durante una protesta alla Washington University di St. Louis, nello stato del Missouri, è stata arrestata anche la candidata presidenziale statunitense del Partito Verde, Jill Stein. Gli atenei più mobilitati, dove si contano centinaia fermi e di arresti, sono l’Università del Colorado a quella di Austin in Texas, Emory in Georgia, Princeton in New Jersey. Giornata tesa anche alla Northeastern University. Proteste anche alla McGill University di Montreal, una delle principali università canadesi. Di fronte al campus gli studenti hanno allestito un campo di tende per esprimere il loro sostegno alla Palestina, chiedendo che la loro università “ponga fine ai suoi investimenti finanziari in aziende che sostengono gli attacchi israeliani a Gaza”, mentre a Science Po, a Parigi, nei prossimi giorni sono previsti dibattiti aperti concordati tra rappresentanze di studenti pro-Palestina e ateneo.

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