Ora è la Russia che non vede “presupposti” per negoziare la pace. Il Cremlino motiva il “niet” perché “tutti comprendono e sanno che l’Ucraina non accetta alcun negoziato.” I paesi in guerra si rinfacciano l’incapacità di aprire un tavolo di trattativa e la guerra continua a uccidere persone e distruggere cose. Il Pentagono ha annunciato missili Patriot, per i sistemi di difesa aerea, in aggiunta ai 6 miliardi di dollari previsti nel pacchetto di aiuti all’Ucraina e anche la Spagna ha annunciato forniture di Patriot. Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky – secondo il quale la Russia oggi sarebbe molto più forte se non ci fosse stato l’aiuto dei paesi occidentali – – aveva chiesto almeno sette “sistemi Patriot” per proteggere le città ucraine. Inoltre dall’inizio dell’anno, l’Ucraina ha ricevuto circa 12 miliardi di dollari in finanziamenti esteri per coprire il deficit di bilancio, ultimi arrivati gli 1,5 miliardi di euro dall’Unione europea nell’ambito del nuovo strumento Ukraine Facility”. Armi e soldi che infastidiscono Mosca, che però dichiara non cadrà nella trappola della “corsa agli armamenti.” Il ministero degli Esteri ha dichiarato che la Russia ha “forze e mezzi sufficienti per garantire la propria sicurezza e difendere i propri interessi in tutti i settori”.
In Europa gas sempre più costoso
Inoltre il Ministero russo ha annunciato che richiederà ai principali esportatori di continuare a convertire la maggior parte dei loro guadagni in valuta estera in rubli per un altro anno, per contribuire a sostenere la valuta nazionale. Quanto alle sanzioni sul mercato del gas liquido il portavoce di Putin ha chiesto “pazienza” perché “in sostanza, ovviamente, i tentativi di estromettere la Russia dai mercati energetici continuano, la transizione verso mercati più costosi, prima di tutto, è favorevole per gli Stati Uniti, per una serie di altri Paesi. Per i consumatori finali, soprattutto per i settori industriali in Europa, significherà un gas più costoso”. Mentre riguardo la nazionalizzazione in Russia di Ariston e Bosch, temporaneamente date in gestione a Gazprom, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha reso pubblico di aver convocato l’ambasciatore russo alla Farnesina e si è detto pronto a “tutelare le imprese italiane in tutti i mercati internazionali.”
Usa: Putin non ordinò morte Navalny
Dagli Stati Uniti arriva la notizia del quotidiano economico Wall Street Journal, che riporta fonti dell’intelligence americana, secondo le quali il Presidente Putin non ha ordinato direttamente la morte di Alexei Navalny. Notizia criticata dai seguaci e alleati di Navalny come Leonid Volkov che in una risposta al giornale scrive: coloro che affermano che Putin non sapesse “chiaramente non capiscono come funziona la Russia moderna. L’idea che Putin non fosse informato e non abbia approvato l’uccisione di Navalny è ridicola.”
Tusk: missile russo vicino la Polonia
La Russia continua a bombardare l’Ucraina e nella notte una trentina di missili hanno preso di mira ancora impianti energetici nelle regioni ucraine di Dnipropetrovsk, Ivano-Frankivsk e Leopoli. Dalle prime ricostruzioni avrebbero subito gravi danni quattro centrali termoelettriche Dtek. Un missile russo sarebbe caduto anche vicino al confine con la Polonia, ha denunciato il premier Donal Tusk. Mentre il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista rilasciata all’emittente tedesca Ard, si è detto fiducioso che l’Ucraina sarà ancora in grado di respingere l’attacco russo. Stoltenberg ha fatto riferimento ai nuovi aiuti degli Stati Uniti, al sostegno aggiuntivo dell’Europa e alla fermezza delle forze ucraine: “Abbiamo visto il coraggio e l’audacia delle forze armate ucraine”, ha detto Stoltenberg, ricordando che, all’inizio della guerra, la maggior parte degli esperti si aspettava che gli invasori russi avrebbero sconfitto l’Ucraina in poche settimane. Riguardo alla decisione del governo tedesco di non consegnare i missili Taurus a Kiev, Stoltenberg ha affermato di non voler interferire nella discussione e di non voler dare consigli pubblici ai singoli alleati. Nel frattempo la coalizione internazionale per lo sminamento dell’Ucraina, coordinata dalla Lituania e cui partecipano 22 Paesi Nato, intende formare ed equipaggiare, nel corso di quest’anno, circa 3.200 soldati ucraini per eseguire operazioni di bonifica dei campi minati del Paese. Lo ha comunicato il ministro della difesa lituano, Laurynas Kasčiūnas, al termine della riunione della coalizione, tenutasi a Vilnius.