giovedì, 26 Dicembre, 2024
Economia

Fiducia al Senato e il decreto Pnrr diventa legge

95 voti favorevoli, 68 contrari e una sola astensione

Con 95 voti favorevoli, 68 contrari e una sola astensione l’Aula del Senato ha approvato il decreto-legge Pnrr. Dopo l’approvazione all’Aula della Camera con 140 voti favorevoli e 91 contrari, il provvedimento è passato all’esame del Senato per la seconda lettura e il via libera definitivo. Il testo è composto da 46 articoli e ha come obiettivo quello di garantire la tempestiva degli interventi relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tra le novità, spicca in particolare l’articolo inserito durante l’esame in sede referente che interviene sulla legge di riforma della professione delle Guide turistiche. Previste inoltre semplificazioni in materia di verifica preventiva dell’interesse archeologico e risorse per l’intervento “Sviluppo dell’Industria cinematografica – Progetto Cinecittà”.

Contrasto frodi e studenti fuorisede

Nel dettaglio, il testo interviene in materia di governance per il Pnrr e per il Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc) prevedendo disposizioni per la realizzazione degli investimenti del Pnrr e di quelli non più finanziati con le risorse del Pnrr, disponendo l’obbligo per i soggetti attuatori delle misure previste dal Pnrr di aggiornare sulla banca dati Regis il cronoprogramma procedurale e finanziario di ciascun programma, introducendo misure per la prevenzione e il contrasto delle frodi nell’utilizzazione delle risorse relative al Pnrr ed alle politiche di coesione. Sul tema studenti fuorisede il testo prevede entro il 30 giugno del 2026 la realizzazione di 60.000 posti letto supplementari, prevedendo la nomina di un commissario straordinario per assicurare la rapida realizzazione degli interventi di recupero, rifunzionalizzazione e valorizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata e per assicurare il conseguimento degli obiettivi relativi al superamento degli insediamenti abusivi, al fine di combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, rafforzando la capacità amministrativa delle amministrazioni titolari delle misure Pnrr e dei soggetti attuatori.

Quinta rata, risultato importante

“Siamo impegnati sulla verifica degli obiettivi raggiunti della quinta rata. E sono convinto che questo lavoro molto positivo con la Commissione europea possa concludersi rapidamente. Il pagamento della quinta rata rappresenterebbe un altro risultato importante sul percorso del nostro Piano. Siamo al lavoro sugli obiettivi della sesta rata, entro giugno, e della settima entro dicembre”, ha detto nell’Aula del Senato il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, al termine della discussione generale sul decreto-legge già approvato dalla Camera. “Con questo decreto interveniamo sulla possibilità di accelerazione e di semplificazione e sulla responsabilizzazione degli enti attuatori”, ha aggiunto.

Nessun taglio alla sanità

Il ministro Fitto ha poi affrontato il tema della sanità sottolineando che non c’è stato nessun taglio al settore. “Sulla sanità – ha detto il ministro replicando al termine della discussione generale al Senato sul decreto Pnrr – non abbiamo tagliato neanche un euro. I progetti dell’articolo 20 erano stati spostati all’interno del Pnrr. Noi abbiamo semplicemente preso atto dell’impossibilità di rispettare i tempi del Pnrr.

I 900 milioni di euro che sono stati lasciati nel Pnrr e i 240 milioni rimasti nel piano complementare più gli oltre 2 miliardi che risultano completamente non programmati sull’edilizia ospedaliera coprono e garantiscono l’intero importo”. “Ci sarà da lavorare con le regioni – ha proseguito – e abbiamo inviato una lettera ai presidenti per acquisire lo stato dei progetti dell’articolo 20 per poter garantire, all’interno della parte non programmata, quelle regioni che hanno programmato e speso al 100% le risorse”. “Complessivamente le risorse erano e sono di oltre 3,1 miliardi, quindi non c’è nessun definanziamento”.

“Il dibattito c’è stato”

Raffaele Fitto ha poi risposto alle critiche avanzate dall’opposizione riguardo la discussione sul decreto-legge Pnrr. “Capisco le lamentele sul poco tempo. Ho una discreta esperienza parlamentare, è dalla notte dei tempi che l’iter di un provvedimento si sviluppa nella Camera che lo riceve e non nell’altra. A chi dice di non aver avuto la possibilità di intervenire nel merito, il dibattito c’è stato in uno dei due rami del Parlamento al contrario di quanto detto in più direzioni”, ha spiegato il ministro Raffaele Fitto durante il dibattito in Senato.

“Grande lavoro del governo”

Annunciando il voto di Fratelli d’Italia alla fiducia posta dal governo sul decreto-legge Pnrr, anche la senatrice Elena Leonardi è intervenuta in merito al grande lavoro svolto dalla maggioranza. “Il Governo ha fatto un grande lavoro per non perdere le risorse del Pnrr, per mettere a terra i programmi necessari al rilancio del Paese e per una necessaria risposta alla crisi pandemica. L’Italia ha deciso anche di prendere tutte le risorse che poteva a debito, oltre 150 mld. In questi mesi non abbiamo fatto altro che sentire voci di cassandre che auspicavano una sconfitta del Governo e dell’Italia”, ha detto Leonardi. “Dicevano che avremmo perso risorse importanti. Ora che siamo con i fatti a smentirle non abbiamo sentito una voce di orgoglio per il lavoro fatto – ha ribadito – ma i gufi sono stati smentiti. Si e’ lavorato per garantire tutti i progetti.

L’Italia è la prima di tutti i Paesi ad aver presentato le richieste per la quinta rata, un successo italiano. Dispiace – ha insistito – se qualcuno lo vuole abbinare solo alla compagine oggi governativa, è un risultato per gli italiani”. Leonardi ha fatto infine riferimento anche alla legge 194. “Mente sapendo di mentire chi dice che il Governo la sta cambiando. Stiamo semplicemente dando piena attuazione a una legge che il legislatore ha voluto di grandissimo equilibrio. Chi ne fa un uso strumentale e una bandiera politica non fa alle donne un servizio giusto e di rispetto”, ha concluso.

Una spesa da 3,44 miliardi

Con il decreto-legge vengono stanziate le risorse occorrenti a dare continuità attuativa alle misure de-finanziate dal Pnrr, a seguito della decisione del Consiglio ECOFIN dell’8 dicembre 2023. Per la realizzazione di tali investimenti, non più finanziati, in tutto o in parte, a valere sulle risorse del Pnrr, viene autorizzata la spesa complessiva di 3,44 miliardi per il periodo 2024-2029. Le risorse autorizzate vengono destinate a sei specifici interventi. Tra questi l’intervento “Sviluppo dell’Industria cinematografica – Progetto Cinecittà” per il quale sono finanziati 30 milioni di euro in tre anni: 10 mln nel 2024, 10 mln nel 2025 e 10 mln nel 2026.

Professione guida turistica

Con l’approvazione del testo si modifica in più punti la legge 190 del 13 dicembre 2023, recante la disciplina della professione di guida turistica. Le modifiche apportate intervengono sulle norme relative a: requisiti per l’esercizio della professione di guida turistica, conoscenze linguistiche e titoli di studio funzionali all’esame di abilitazione all’esercizio della professione, composizione e aggiornamento dell’elenco nazionale delle guide turistiche; regole per l’esercizio della professione sulla base di titoli conseguiti all’estero, corsi di specializzazione e aggiornamento, disciplina di divieti e sanzioni. Le novità apportate alla recente legge sulle guide turistiche prendono spunto dai rilievi mossi alla medesima legge dalla Commissione Ue.

Si modificano poi le condizioni per sostenere l’esame di abilitazione all’esercizio della professione di guida turistica, intervenendo in primo luogo sulle competenze linguistiche necessarie al superamento dell’esame di abilitazione, prevedendo ora, con la modifica dell’articolo 4, comma 1, Legge n. 190/29023, che l’esame consista anche nell’accertamento della conoscenza di almeno una lingua straniera (e non più due) da parte del candidato e introducendo al contempo l’esonero dal suddetto accertamento in favore di coloro che abbiano conseguito il proprio titolo di studio proprio nella lingua che sarebbe oggetto di accertamento e che, pertanto, si presumono in possesso di adeguate competenze in materia.

Interesse archeologico, verifica preventiva

Il decreto-legge prevede poi semplificazioni in materia di verifica preventiva dell’interesse archeologico. In particolare, la verifica è esclusa: per gli interventi qualificabili come “di lieve entità”, se finalizzati alla realizzazione di infrastrutture di rete rientranti nei progetti finanziati dal Pnrr; per gli interventi realizzati in aree già occupate da strade, opere o altri impianti di rete, a condizione che non comportino uno scavo che ecceda la quota di profondità già impegnata dagli impianti o delle opere presenti; per gli interventi necessari al ripristino dell’erogazione del servizio pubblico. In caso di interventi, riguardanti infrastrutture di rete qualificabili come “di media entità”, è prevista invece una modalità semplificata di effettuazione della citata verifica preventiva dell’interesse archeologico. Si definiscono quindi gli interventi di lieve e media entità.

In particolare: per interventi di lieve entità si intendono quelli che comportano uno scavo inferiore a 500 metri di lunghezza, una larghezza non superiore a 50 centimetri e una profondità non superiore a 1,20 metri, o la posa di manufatti prefabbricati connessi alla rete che comportano uno scavo avente una profondità massima di 60 centimetri; per interventi di media entità si intendono quelli che comportano uno scavo compreso tra i 500 e i 1.000 metri di lunghezza, con una larghezza non superiore a 50 centimetri e una profondità non superiore a 1,20 metri, o l’infissione di sostegni nel numero massimo di cinque unità e che comportino uno scavo massimo di 1,5 metri.

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