venerdì, 15 Novembre, 2024
Attualità

La staffetta tra Usa ed Ue

La coincidenza tra elezioni del Parlamento europeo a giugno ed elezioni presidenziali americane a novembre impone alcune considerazioni. La domanda cruciale è questa: alla fine del 2024 saranno ancora gli Stati Uniti a doversi far carico del ruolo principale di baluardo della democrazia e della libertà o toccherà all’Europa prendere il testimone e diventare il principale protagonista dell’Occidente?

L’Occidente a trazione Usa

La risposta a questo interrogativo comporta scelte di portata storica. Quello che noi chiamiamo Occidente è un insieme di popoli e di Stati che, dopo la sconfitta del nazifascismo, hanno condiviso un destino comune che si è rafforzato con la debacle politica ed economica del comunismo. Questi Stati si caratterizzano per l’adesione ai valori di libertà, democrazia, economia di mercato e benessere per la stragrande maggioranza della popolazione. Il principale attore della rinascita dell’Occidente dopo la Seconda guerra mondiale è stata l’America. L’Europa si è affiancata agli Stati Uniti costruendo, senza la dovuta ambizione, una comunità che nel tempo è cresciuta e si è data anche una moneta comune. Il corollario di questa squadra dell’Occidente è la Nato che ha fornito negli anni duri della Guerra fredda un ombrello protettivo indispensabile per la sicurezza e ha scoraggiato tentativi di aggressione dell’allora Unione sovietica.

20 anni di errori

Nel corso degli ultimi 20 anni molto è cambiato. I regimi dittatoriali e autocratici hanno conquistato sempre più terreno: la Cina sul piano economico e di influenza geopolitica, la Russia su quello militare, culminato con l’aggressione all’Ucraina, l’Iran che si afferma come destabilizzatore del Medio Oriente con le sue influenze in Siria, Libano, Iraq e Yemen. A questa espansione di un mondo ostile ai nostri valori ha corrisposto una catena di errori dell’Occidente: la seconda guerra in Iraq, la fallimentare gestione ventennale dell’operazione in Afganistan, il sostegno alle cosiddette primavere arabe, la distruzione del regime di Gheddafi, l’abbandono dell’Africa alle scorribande di Russia e Cina.

La riflessione dolorosa dell’America

L’Occidente è oggi in oggettive difficoltà. Gli Stati Uniti, che vinca Biden o, peggio, Trump, sono un Paese in cerca di una nuova identità e bisognosi di riscoprire un’unità nazionale forte che sembrano aver smarrito. Ripiegata su se stessa l’America appare stanca e poco interessata a occuparsi attivamente, come fatto in passato, di ciò che succede al di fuori dei suoi confini e nel resto dell’Occidente.

Un’Europa protagonista mondiale

Toccherà quindi all’Europa alleggerire gli Usa di questa fatica e caricarsi della responsabilità storica di guidare l’alleanza delle democrazie libere. Non sarà facile, perché dentro l’Europa ci sono infiltrazioni russe preoccupanti e anche perché le tentazioni sovraniste stridono con l’ambizione che dovrebbe avere un’Europa forte , unita più che mai, coraggiosa e finalmente protagonista di una storia di pace, benessere ed equilibrio mondiale dopo i disastri del Novecento.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Mosca agli Usa: da errori di calcolo conseguenze fatali

Maurizio Piccinino

Netanyahu contro tutti. “Gaza la controlleremo noi”

Antonio Gesualdi

Ue: imprese garanti della stabilità economica

Marco Santarelli

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.