I cambiamenti climatici, accompagnati da eventi sempre più estremi, pongono nuove sfide alle tecniche di prevenzione e mitigazione del rischio, imponendo alle istituzioni, ai ricercatori e ai professionisti tecnici una visione nuova del problema. Il Consiglio nazionale degli ingegneri e il Consiglio nazionale dei geologi hanno deciso di organizzare la Giornata nazionale della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, che si propone di diventare un punto di riferimento annuale per la discussione e lo scambio di conoscenze e pratiche all’avanguardia nel campo della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico. Attraverso dialoghi costruttivi, il convegno mira a delineare nuove strategie efficaci e sostenibili per proteggere il nostro Paese e le sue comunità dalle conseguenze sempre più frequenti e severe del rischio idrogeologico.
Nuove opere idrauliche
“La lotta contro il dissesto idrogeologico – afferma Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni – è una delle sfide più pressanti che la nostra società deve affrontare. La sicurezza delle comunità, la salvaguardia del patrimonio culturale e la resilienza delle infrastrutture dipendono dalla nostra capacità di anticipare, prevenire e mitigare efficacemente il rischio idrogeologico. Per riuscire nell’impresa, però, è necessario intraprendere alcuni passi semplici e chiari. La realtà ci induce innanzitutto a concepire una nuova progettazione di opere idrauliche in grado di rispondere adeguatamente ai cambiamenti delle tipologie di eventi, quali ad esempio le bombe d’acqua. Inoltre, è necessario intervenire con estrema efficacia sui tempi di realizzazione delle opere che, secondo tutti gli indicatori, in Italia richiedono anni. È necessario definire processi semplificati per l’esecuzione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, da autorizzare attraverso protocolli standard. Infine, servono imprese altamente qualificate e specializzate, dal momento che ogni intervento ha un impatto sulla sicurezza dei territori e dei cittadini”, conclude Perrini.
Azioni di prevenzione
“Uno scenario così complesso impone la messa in campo di una strategia integrata di azioni di prevenzione e gestione del rischio idrogeologico – afferma Arcangelo Francesco Violo, presidente del Consiglio nazionale dei geologi -. Occorre programmare anche una serie di interventi non strutturali mediante i quali contribuire significativamente alla prevenzione delle conseguenze dei sempre più frequenti eventi metereologici estremi ed operare una corretta gestione del rischio e migliorare la capacità di adattamento dei sistemi socioeconomici e naturali”.