venerdì, 15 Novembre, 2024
Esteri

L’economia cinese cresce del 5,3% nel primo trimestre

La crescita economica della Cina ha superato le aspettative nel primo trimestre, registrando un incremento del Pil del 5,3%, che supera la previsione del 4,6% fatta da Reuters. Questo tasso di espansione, che eccede anche la proiezione del 5,2% per il 2023, segnala un avvio positivo per l’economia del paese, malgrado i recenti indicatori economici siano stati contrastanti. La produzione industriale ha evidenziato una crescita del 6,1% in confronto all’anno precedente. Contemporaneamente, si è verificata una riduzione del 2,7% nei prezzi alla produzione, indicando tensioni deflative nel settore manifatturiero. Gli investimenti in beni strumentali hanno registrato un incremento del 4,5%, sostenuti da un balzo del 9,9% negli investimenti nel settore manifatturiero, malgrado un declino del 9,5% nel comparto immobiliare. Le vendite al dettaglio hanno rivelato una crescita del 4,7% nel corso del trimestre, manifestando tuttavia un rallentamento rispetto al tasso del 5,5% osservato nei mesi di gennaio e febbraio.

Esportazioni e investimenti

Larry Hu di Macquarie osserva che, nonostante i dati positivi, il settore delle vendite al dettaglio e quello immobiliare stanno appesantendo l’economia cinese. La crescita è sostenuta principalmente dalle esportazioni e dagli investimenti nel settore dell’energia rinnovabile, in assenza di ulteriori stimoli economici all’orizzonte. L’indice CSI 300 ha registrato un calo dell’1% e il CSI 1000 del 2,7%, in un contesto di mercati asiatici in ribasso a seguito di dati sulle vendite negli USA che ostacolano la possibilità di riduzioni dei tassi da parte della Federal Reserve. L’obiettivo di crescita per il Prodotto Interno Lordo (PIL) della Cina per l’anno in corso è stato stabilito al 5%: un traguardo in linea con quello raggiunto l’anno scorso, che si configura come il più basso degli ultimi decenni. Nonostante ciò, a marzo si è registrata una riduzione dell’inflazione superiore alle aspettative, segnale che le pressioni deflazionistiche continuano a farsi sentire. Questo avviene anche di fronte agli sforzi dei policymaker, i quali stanno cercando di stimolare la domanda interna e di fronteggiare i problemi che affliggono il settore immobiliare.

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