Negli ultimi anni si è registrato un significativo incremento dei controlli fiscali riguardanti le agevolazioni, con particolare riferimento al credito d’imposta legato alla ricerca, sviluppo, innovazione e design. Secondo i dati dell’ufficio studi di Warrant Hub (Tinexta Group) emerge che l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza controllano in media un’annualità di credito d’imposta ogni cinque. I controlli coinvolgono principalmente settori specifici quali la fabbricazione di macchinari, l’industria alimentare, il software e il settore creativo. Le statistiche, basate su un campione di 1.000 società assistite da Warrant Hub (Tinexta Group) in verifiche fiscali per il credito d’imposta, mostrano che circa il 20% di esse è sottoposto a controlli. Le regioni più coinvolte sono Emilia-Romagna (29,9%), Veneto (22,1%), Lombardia (11,9%), Toscana (7,3%) e Piemonte (7,3%). Tra le pratiche concluse, il 54% risulta senza rilievi e il 17% si conclude con un accordo con l’amministrazione finanziaria, riducendo le pretese erariali.
“Una risorsa indispensabile”
Nel restante 29%, la maggior parte degli imprenditori decide di aderire alle richieste dell’amministrazione finanziaria. “Il credito d’imposta per ricerca, sviluppo, innovazione e design rappresenta una risorsa indispensabile per la crescita delle imprese – spiega Fiorenzo Bellelli, Ad di Warrant Hub (Tinexta Group) -, e per questo è importante che le società vengano affiancate da professionisti che le supportino in ogni fase, dall’individuazione delle opportunità agevolative all’assistenza in caso di verifiche fiscali, passando per la gestione effettiva degli incentivi. Sicuramente la Pa ha dimostrato di essere in grado di agire con efficienza, e la recente apertura dell’albo dei certificatori potrebbe contribuire ulteriormente a migliorare lo scenario”.