Il 16° distretto congressuale della California ha assistito a un inaspettato pareggio alle primarie, con ben tre candidati democratici che hanno ottenuto esattamente 30.249 voti ciascuno, pavimentando la strada verso uno scontro a novembre che nessuno aveva previsto. Inaspettatamente, è stato richiesto un riconteggio, nonostante fosse ritenuto improbabile a causa dei costi elevati e della mancanza di giustificazioni evidenti. Questa mossa ha gettato nell’incertezza la corsa a tre per le elezioni generali. Il distretto, situato nella Baia di San Francisco, si trova ora a dover riesaminare migliaia di voti, con conseguente impatto sulle prospettive di Evan Low e Joe Simitian, i due candidati classificatisi al secondo posto. Jonathan Padilla, elettore californiano ed ex membro dello staff della campagna di Sam Liccardo, ha innescato il processo di riconteggio, come confermato da un funzionario di Santa Clara. Liccardo, ex sindaco di San Jose, non risiede nel distretto e non ha richiesto personalmente il riconteggio, circostanza che ha spinto Low a sospettare di manovre politiche.
Accuse
La campagna di Low ha rilasciato una dichiarazione accusatoria, paragonando le azioni a quelle tipiche delle strategie politiche di Trump, suggerendo che Liccardo stia tentando di alterare la volontà popolare attraverso terzi. Padilla ha ammesso di aver lavorato nella campagna di Liccardo circa un decennio fa e di aver contribuito finanziariamente alla sua campagna a dicembre, un legame che sembra confermare una certa vicinanza. Tuttavia, sia Padilla sia la campagna di Liccardo hanno negato qualsiasi coordinamento per quanto riguarda la richiesta di riconteggio. Padilla, sollecitato a commentare, ha rimandato a un suo post su Twitter, dichiarando che non si esprimerà ulteriormente fino al termine del conteggio dei voti.