Le recenti elezioni locali e regionali in Polonia hanno scosso il panorama politico del Paese, evidenziando cambiamenti significativi e ponendo sfide cruciali per il primo ministro Donald Tusk e la sua coalizione filo-europeista. Lo scrutinio ha rivelato uno svantaggio per il partito di Tusk, superato dal partito conservatore di opposizione, che ha detenuto il potere per otto anni fino al dicembre scorso. Nonostante ciò, c’è stata una vittoria importante per il sindaco di Varsavia, dalla posizione socialmente progressista e alleato di Tusk, che è stato rieletto senza difficoltà nella capitale. Questo appuntamento elettorale è stato cruciale per la coalizione di governo di Tusk, poiché rappresentava la sua prima prova di fuoco, giunta solo quattro mesi dopo il suo insediamento.
Le preferenze
I cittadini polacchi hanno espresso le loro preferenze per sindaci, consiglieri locali e delegati regionali in tutte e 16 le diete provinciali. Secondo i dati Ipsos, il partito conservatore al potere dal 2015 al 2023, Diritto e Giustizia, ha ottenuto il 33,7% dei voti, mentre la Coalizione Civica di Tusk si è fermata al 31,9% nelle elezioni regionali. Il leader di Diritto e Giustizia, Jaroslaw Kaczynski, ha proclamato il successo del suo partito, interpretando il risultato come un messaggio per coloro che avevano escluso il suo partito dalla competizione. “Come Mark Twain ebbe a dire, le voci sulla mia morte sono state grandemente esagerate”, ha dichiarato Kaczynski, parafrasando l’illustre scrittore statunitense. Un eventuale ballottaggio è previsto per il 21 aprile, qualora nessun candidato sindaco raggiunga la soglia del 50% dei consensi. Tuttavia, sembra che il sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski, eluderà il ballottaggio, avendo conquistato quasi il 60% dei voti. Anche il sindaco di Danzica, un altro sostenitore di Tusk, ha ottenuto una vittoria definitiva.
Le critiche
Le forze politiche della Terza Via e della Sinistra, alleate di Tusk a livello nazionale, hanno trionfato nelle ultime elezioni nazionali, ponendo fine all’ottennio di Diritto e Giustizia. Questo partito è stato criticato dall’Unione Europea per aver infranto gli standard democratici con riforme contestate del sistema giudiziario e dei media pubblici. Tusk, eletto sulla base di un programma di riforma di tali cambiamenti, si trova ora di fronte a sfide significative, compresa l’opposizione interna alla sua coalizione contro la liberalizzazione delle rigide politiche sull’aborto.