“Siamo l’unica regione in Italia, nonostante il calo degli allevamenti, a registrare una crescita nella produzione di latte. Merito che va anche alla cooperazione, primo produttore in Lombardia con il 68% di latte conferito dai soci. Inoltre, in un contesto generale di flessione del prezzo alla stalla la cooperazione si conferma l’unica forza in grado di tenere in equilibrio il mercato grazie alle strategie di filiera e alla forte presenza nel sistema Dop, che supera il 65%. Remunerare adeguatamente i soci e di valorizzare i prodotti sul mercato è cruciale, così come accompagnare questo incremento produttivo con strategie di sistema per costruire filiere sempre più forti e dinamiche anche sui mercati internazionali, considerando le ottime performance dell’export”. È il commento di Fabio Perini, presidente di Confcooperative FedAgriPesca Lombardia al report sull’andamento del comparto nel secondo semestre 2023, presentato nella sede di Unioncamere Lombardia dall’Osservatorio Agricoltura.
Settore suinicolo e vitivinicolo
Dall’analisi emerge una tendenza positiva del comparto agricolo e agroalimentare nel complesso, in particolare per il settore suinicolo e vitivinicolo, seppur con leggere flessioni per latte, carni bovine e cereali. In particolare, nel secondo semestre, è sceso l’indice del prezzo del latte tendendo a 0 nell’ultimo trimestre dell’anno a causa del calo dei prezzi del latte alla stalla. Si conferma il buon andamento delle esportazioni lombarde, il cui valore ha raggiunto i 7,7 miliardi di euro nel periodo gennaio-settembre 2023, registrando una crescita del +8,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le aspettative degli agricoltori in merito all’andamento economico nei prossimi 2 – 3 anni confermano il clima positivo del primo semestre, con l’indice sintetico che segna un leggero aumento a 0,13. Il 40% degli intervistati si aspetta un miglioramento delle condizioni economiche della propria azienda.
Il mercato del mais
“Contemporaneamente ci troviamo di fronte a una sfida che tocca il cuore delle nostre DOP: la difficile situazione produttiva e di mercato del mais, alla base dell’alimentazione dei nostri animali e quindi di tutte le filiere zootecniche, uno dei temi centrali per la crescita del settore. Anche in quest’ottica è prioritario per la cooperazione e per Confcooperative l’impegno per una zootecnia più sostenibile. Siamo però altrettanto convinti che sia necessaria una transizione graduale per non mettere in difficoltà le imprese e preservare la competitività sui mercati. A partire dall’Unione Europea che ha concesso finalmente delle deroghe importanti alle aziende agricole sugli obiettivi ambientali, riconoscendo, tra le altre cose, anche la necessità di distinguere le emissioni provenienti dagli allevamenti da quelle industriali”, ha aggiunto Perini.