Russia e Nato sono “di fatto” a livello “di confronto diretto.” Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, per il quale “i Paesi della Nato, l’Alleanza stessa, è già coinvolta nel conflitto in Ucraina.” Allo stesso tempo il ministro russo, Shoigu, rivela di aver ricevuto una telefonata dall’omologo francese, Sebastien Lecornou dove si è augurato che i servizi francesi non siano coinvolti nella Strage di Mosca, cosa che ha fatto replicare al Presidente Macron che si tratta di affermazioni “ridicole”. Mentre la Cina ha un piano di pace “ragionevole” e “il più chiaro” tra tutti, secondo il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov che, appunto, ha in programma un viaggio per Pechino così come il Segretario di Stato americano, Antony Blinken. Il ministro degli esteri cinese, Wang Yi a proposito ha dichiarato che il suo Paese non ha fornito armi a nessuno dei due Paesi in guerra e ha aggiunto che “non ci dovrebbero essere vincitori e vinti, ma ci deve essere pace frutto di una soluzione politica.” Wang ha annunciato un incontro tra Xi e Putin il mese prossimo. E’ probabile che sulla via dell’estremo Oriente le tre Super potenze potranno riuscire a trovare un accordo di pace anche se ieri l’alto diplomatico americano ha ribadito che “l’Ucraina diventerà membro della Nato.” Ma non ha specificato i tempi.
Kuleba: servono missili
Patriot Sul campo di battaglia c’è sempre la minaccia nucleare. Che se non viene dalle armi, arriva dalla “centrale nucleare di Zaporozhye, che è sull’orlo di un altro blackout”. Lo ha riferito la società dell’energia ucraina, Energoatom. Attualmente la centrale – viene spiegato – è collegata al sistema energetico ucraino solo tramite la linea di trasmissione Dneprovskaya da 750 kV, il cui funzionamento è stato recentemente ripristinato dagli ingegneri energetici ucraini. La situazione al fronte è drammatica e lo conferma, indirettamente, anche l’Alto rappresentante europeo, Josep Borrell al quale il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kubela l’ha spiegata bene. “La Russia sta distruggendo obiettivi civili”, ha raccontato, “sta cercando di mettere fuori uso il sistema elettrico per tutti gli ucraini. Sta uccidendo persone, distruggendo infrastrutture. Ciò dimostra solo una cosa: dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina, soprattutto per difendere i civili e fornire agli ucraini la capacità di resistere all’aggressione.” Ieri dopo aver colpito un palazzo a Kharkiv, con dei droni, i militari di Mosca hanno effettuato un secondo attacco una volta giunti sul posto i soccorritori. A seguito dell’attacco sono morte quattro persone e almeno altre dieci sono rimaste ferite. Il ministro ucraino Kuleba ha detto: “non voglio rovinare la festa di compleanno della Nato (che ieri festeggiava i 75 anni di attività) ma il mio messaggio principale oggi sono i Patriot. Perchè salvare le vite, salvare l’economia e le città ucraine dipende dalla presenza dei Patriot e degli altri sistemi di difesa aerea”.
75 anni della Nato
Appunto “la Nato è più grande, più forte e più unita che mai” ha detto il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg aprendo la cerimonia di festeggiamento dei 75 anni del Trattato Atlantico con la partecipazione dei 32 ministri degli Esteri alleati. Dopo l’estate è previsto anche l’avvicendamento dalla segreteria generale e a Stoltenberg dovrebbe succedere l’ex premier olandese Mark Rutte. Il ministro Tajani ha detto che l’Italia è favorevole al nome dell’ex falco europeo: “c’è un’ampia maggioranza a suo favore ma bisognerà aspettare le risposte della Turchia, della Romania e dell’Ungheria.” Questi tre paesi, infatti, appoggiano la candidatura del presidente rumeno Klaus Iohannis.
Sachs: è la guerra di Biden
Quanto al dibattito sulla pace e la guerra, il viceministro di Lavrov, Alexander Grushko, ha risposto a una domanda su un possibile conflitto allargato che “se il blocco militare è pronto per un conflitto aperto con la Russia, dovremmo chiederlo agli stessi membri della Nato. In ogni caso, non abbiamo tali intenzioni nei confronti dei paesi membri dell’alleanza.” Il diplomatico russo ha comunque confermato che le relazioni tra tra Russia e Nato si sono deteriorate “in modo prevedibile e deliberato”, mentre i canali di comunicazione sono stati ridotti a un livello criticamente basso. “La situazione si sta prevedibilmente e deliberatamente deteriorando. La Nato ha lanciato una guerra ibrida contro la Russia. Washington e i suoi satelliti hanno fatto di tutto per ridurre la nostra interazione e i nostri canali di comunicazione a un livello critico zero.” Fortissime critiche, invece, vengono rimpallate dai media negli Stati Uniti, contro il proseguo della guerra. Il famoso economista della Columbia University, Jeffrey Sachs, ha avvertito che se lo scontro continua “la Russia occuperà sempre più territorio.” In un’intervista a The Hill ha ripetuto che la “responsabilità è di Biden”, di Blinken, Sullivan e Nuland e dei massimi rappresentanti della Casa Bianca, che la guerra è cominciata “nel 2014” e i 60 miliardi di dollari per l’Ucraina “significa più distruzione.” L’economista ha anche criticato la politica delle sanzioni.