Le imprese artigiane italiane accolgono complessivamente con favore il recente decreto legislativo volto alla revisione del sistema sanzionatorio tributario. L’intervento, ritenuto significativo, mira a ridurre l’eccessiva onerosità delle sanzioni e ad allineare il sistema italiano agli standard adottati dagli altri Paesi dell’Unione europea, introducendo il principio di proporzionalità. Durante le audizioni davanti alle Commissioni Giustizia e Finanze del Senato, Cna e Confartigianato hanno sottolineato l’importanza di differenziare le sanzioni in base alla gravità delle violazioni commesse. In particolare, le due organizzazioni hanno elogiato l’oobiettivo di rendere le sanzioni amministrative più ragionevoli nei confronti di coloro che, in buona fede, commettono errori a causa della complessità del sistema fiscale italiano.
Uno dei punti salienti del provvedimento riguarda l’eliminazione della discrezionalità degli uffici dell’Amministrazione finanziaria nell’applicare la sanzione base su scala variabile, sostituita da sanzioni in misura fissa. Cna e Confartigianato hanno espresso parere favorevole sulla riduzione delle sanzioni per indebita compensazione di crediti non spettanti e per i crediti inesistenti, ritenendo che questa modifica renderà più vantaggioso il ricorso al ravvedimento operoso.
Punto di disaccordo
Le nuove sanzioni saranno applicate alle violazioni commesse a partire dal 30 aprile 2024, derogando al principio di retroattività della legge più favorevole. Un punto di disaccordo riguarda l’inasprimento delle sanzioni accessorie per coloro che non aderiranno al concordato. Cna e Confartigianato ritengono che questa misura non trovi giustificazione nella potenziale maggiore pericolosità fiscale di tali soggetti, i quali comunque saranno sottoposti a ordinarie attività di verifica e controllo.