Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, concepito per dare una svolta all’economia nazionale attraverso investimenti mirati, si trova di fronte a una sfida significativa. Un documento redatto dal Centro Studi di Unimpresa ha evidenziato un buco finanziario di quasi 10 miliardi di euro, mettendo in discussione la realizzazione completa e puntuale del piano stesso. Secondo quanto riportato, il recente decreto legge numero 19 del 2024 ha introdotto importanti novità al Pnrr, tra cui il programma RepowerEu e nuovi progetti. Ma mentre le spese previste ammontano a 22 miliardi e 740 milioni di euro, le risorse disponibili sono solo di 13 miliardi e 320 milioni, creando così un deficit di 9,42 miliardi di euro.
Il Presidente di Unimpresa Giovanna Ferrara ha sottolineato l’urgenza di affrontare questa situazione per evitare di compromettere il percorso del Piano e del Next Generation EU per l’Italia. Il Pnrr rappresenta un’importante opportunità per il Paese, con il potenziale di stimolare la crescita economica attraverso investimenti in infrastrutture, innovazione, competitività, energia e ambiente.
Le modifiche
Le modifiche al PNRR, approvate lo scorso dicembre, hanno portato l’importo complessivo del piano a 194,4 miliardi di euro, con l’Italia che ha incassato finora il 58% di questo totale. Tuttavia, rimane ancora molto lavoro da fare, con il 63% degli obiettivi da completare entro il 2026. Le novità introdotte con il decreto legge numero 19 includono il capitolo RepowerEu, con un importo di 11 miliardi e 130 milioni di euro, e la rimodulazione di vari progetti, che comportano un costo aggiuntivo di 11 miliardi e 610 milioni di euro. Tuttavia, la copertura finanziaria attuale non è sufficiente a sostenere queste nuove iniziative, portando a un buco finanziario significativo.
Il Centro Studi di Unimpresa ha evidenziato che, nonostante l’Italia abbia già incassato una parte sostanziale dei fondi previsti dal Pnrr, il ritmo di completamento degli obiettivi è ancora lontano dall’essere ottimale. Con ancora molti obiettivi da raggiungere entro il 2026, è fondamentale trovare soluzioni immediate per colmare il deficit finanziario e garantire il successo del piano nel suo complesso.