I cofondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, erano noti per il loro amore per gli scherzi, tanto che ogni primo aprile, fin dai primi anni dell’azienda, lanciavano idee bizzarre. Tuttavia, il primo aprile del 2004, Page e Brin rivelarono qualcosa di inaspettato: Gmail, un servizio di posta elettronica gratuito con 1 gigabyte di spazio di archiviazione per utente, una capacità all’epoca impressionante rispetto agli standard dei servizi concorrenti di Yahoo e Microsoft, che offrivano abbastanza spazio per 30-60 email. Gmail, invece, poteva archiviare fino a 13.500 email, fornendo da 250 a 500 volte più spazio.
Gmail si distingueva non solo per l’ampio spazio di archiviazione ma anche per l’integrazione della tecnologia di ricerca di Google, che permetteva agli utenti di ritrovare facilmente messaggi ed elementi salvati.
I tre principi
Marissa Mayer, ex dirigente di Google e successiva CEO di Yahoo, fu tra gli artefici di Gmail, basando il progetto su tre princìpi chiave: archiviazione, ricerca e velocità. La natura innovativa del servizio era tale che, quando l’Associated Press pubblicò un articolo su Gmail il giorno del lancio, molti lettori contattarono l’agenzia credendo che si trattasse di uno scherzo. Paul Buchheit, ex ingegnere di Google e creatore di Gmail, rifletteva sul potenziale rivoluzionario del servizio, che dimostrava le nuove possibilità offerte dai browser web. Il progetto, chiamato “Caribou” in omaggio a una gag del fumetto Dilbert, richiese tre anni per essere portato a termine. La serietà dell’impegno di Google su Gmail divenne chiara quando un giornalista dell’AP fu invitato a visitare il campus di Mountain View, dove Larry Page, all’epoca trentunenne, dimostrò le funzionalità avanzate e l’efficacia di Gmail, inclusa l’assenza del pulsante “elimina” nella sua elegante interfaccia, reso superfluo dall’abbondante spazio di archiviazione. Page, con fiducia, anticipò l’apprezzamento del pubblico per il nuovo servizio.