L’artista tarantino Mimmo Marilli da quasi 50 anni dipinge quei volti e quelle figure cariche del patos e calore tipicamente mediterraneo, espressione dell’umanità del nostro sud più vitale. È questo il suo “genius loci”, che per tutta la vita ha perseguito una figurazione di assoluta fedeltà all’immagine esterna delle cose, individuandovi tuttavia al loro interno un filone poetico che rivela una visione della vita a volte dal sapore metafisico.
Attraverso una pittura di estrema pulizia formale, Marilli realizza immagini di solare evidenza in cui l’ambiente sembra come per incanto riportato a un suo originario candore. La sua vena lirica si manifesta così nell’aperta adesione alla poesia della natura dinanzi alla quale si pone in una sorta di raccolta e gioiosa ammirazione per coglierne gli aspetti più vitali e interiori. Le prospettive aperte e luminose, il colore denso e pastoso, la tecnica stessa della pennellata, rivelano in Marilli il piacere quasi sensuale per la visione in cui si raccoglie e manifesta una positiva tensione emotiva che trova nella natura il più autentico recupero dell’armonia.
La tavolozza usata con una dedizione e perizia tecnica, interprete della migliore tradizione figurativa, conferisce alle sue rappresentazioni una leggibilità emotiva dalla quale scaturiscono sensazioni di immediata piacevolezza. Si intuisce nelle sue opere il rapporto di calda partecipazione che lega l’artista alle sue scelte tematiche e ai suoi soggetti, tanto da farvi trasparire una vena di compiacimento romantico, soprattutto laddove la raffigurazione si dinamizza in composizioni con figure che si stagliano nella luce come simboli di un vitale e ineludibile senso di libertà.
Quanto più una simile concezione della realtà porta all’esaltazione dei valori primari della vita, tanto più risulta amara e bruciante la loro negazione nell’ambito di una quotidianità non sempre vissuta in armonia con le proprie intime aspirazioni e idealità. Gli atteggiamenti dei caratteri umani ritratti da Marilli possono divenire così l’espressione di sentimenti a volte repressi e di desideri inesauditi per narrare tutto il rimpianto di una mancata realizzazione sentita come un tradimento dei più elementari diritti di vita dell’uomo.
Ma proprio da questa dialettica compresenza di positivo e negativo, così come dalle esuberanti e rigogliose rappresentazioni naturali, scaturisce una pregnante carica emotiva che rimane costantemente la cifra stilistica distintiva dell’opera di Marilli e che la impone nel suo afflato comunicativo come sintesi di impegno estetico e sensibilità artistica volta a cogliere e trasmettere le sensazioni scaturite nell’anima da un aperto rapporto con la total