Le tensioni nel Mar Cinese Meridionale hanno raggiunto un nuovo apice con il richiamo dell’incaricato d’affari cinese da parte del governo filippino, in risposta alle “azioni aggressive” perpetrate nella regione. Il ministro della Difesa di Manila ha lanciato una sfida a Pechino, invitando la potenza asiatica a sottoporre le sue estese pretese territoriali a un’arbitrato internazionale. La mossa delle Filippine segue un episodio di violenza: un’imbarcazione civile che trasportava rifornimenti per le truppe filippine presso lo scoglio di Second Thomas è stata attaccata dalla guardia costiera cinese, utilizzando cannoni ad acqua. L’incidente ha causato danni e ferimenti all’equipaggio, evidenziando l’escalation delle tensioni nella regione. Il Dipartimento degli Affari Esteri filippino ha denunciato l’interferenza continua di Pechino nelle operazioni legittime filippine all’interno della propria zona economica esclusiva, definendola una violazione dei diritti sovrani della nazione. La Cina, d’altra parte, sostiene di avere diritti quasi totali sul Mar Cinese Meridionale, nonostante una decisione del 2016 della Corte Permanente di Arbitrato che ha invalidato tali pretese, sentenza che la Cina ha rifiutato di accettare.
Posizione ferma
Il Presidente Marcos, dall’insediamento nel 2022, ha mantenuto una posizione ferma contro le presunte ostilità cinesi, rifiutandosi di cedere alle pressioni di Pechino. Nel tentativo di contrastare l’espansione cinese, il governo filippino ha cercato di rafforzare i legami con gli Stati Uniti, aumentando l’accesso alle basi militari e ampliando le esercitazioni congiunte, azioni che hanno sollevato preoccupazioni da parte della Cina. Il segretario alla Difesa filippino, Gilberto Teodoro, ha sottolineato che la Cina dovrebbe affidarsi all’arbitrato internazionale per dimostrare la legittimità delle proprie pretese marittime, invece di ricorrere all’ambiguità e all’intimidazione. Ha enfatizzato che il mondo non riconosce le rivendicazioni cinesi e che tali atteggiamenti sono percepiti come tentativi di costringere le Filippine a cedere alle ambizioni di Pechino.