domenica, 22 Dicembre, 2024
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Acqua: investimenti nel settore in crescita, +94% rispetto al 2012

Gli investimenti realizzati in Italia nel settore idrico hanno raggiunto i 64 euro annui per abitante nel 2022, con una crescita del 94% rispetto al 2012 (circa 33 euro per abitante), l’anno di avvio della regolazione Arera. Valori che si avvicinano progressivamente alla media europea degli ultimi cinque anni, pari a 82 euro per abitante. Secondo quanto emerge dalla presentazione del Blue Book 2024, promosso da Utilitalia e realizzato dalla Fondazione Utilitatis, gli investimenti realizzati in Italia nel settore idrico hanno raggiunto i 64 euro annui per abitante nel 2022, con una crescita del 94% rispetto al 2012 (circa 33 euro per abitante), l’anno di avvio della regolazione Arera. Valori che si avvicinano progressivamente alla media europea degli ultimi cinque anni, pari a 82 euro per abitante.   Come emerge dai dati, permane un profondo divario in termini di capacità di investimento tra le gestioni industriali e quelle comunali “in economia”, diffuse soprattutto nel meridione: qui gli investimenti medi si sono attestati su 11 euro per abitante; dei 1.465 Comuni in cui la gestione di almeno uno dei servizi è “in economia”, l’80% si trova al Sud per una popolazione interessata pari a circa 7,6 milioni di persone. Oltre alle risorse economiche è essenziale superare le residue criticità in tema di governance.

Criticità in Campania e Sicilia

Circa il 95% della popolazione nazionale risiede in bacini dove l’affidamento è avvenuto in maniera conforme alla normativa pro tempore vigente ma permangono comunque delle situazioni di criticità in Campania e in Sicilia. In questo quadro, spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini, “ci siamo fatti promotori di una proposta di riforma del settore in quattro punti tese alla riduzione della frammentazione, all’introduzione di parametri di verifica gestionale, al consolidamento industriale del settore e a un approccio integrato tra i diversi usi dell’acqua. Attraverso queste proposte contiamo di raggiungere l’obiettivo 100, arrivando a un centinaio di gestori industriali di media/grande dimensione e a un livello di investimenti di 100 euro per abitante all’anno”. Il ciclo idrico esteso vale oltre 9 miliardi: “Quello del ciclo idrico esteso, che include le sette fasi del ciclo idrico integrato, la fornitura di software e tecnologia e le filiere di fornitura, si è dimostrato un settore resiliente e dalla grande capacità innovativa”, afferma Valerio De Molli, managing partner e Ceo di The European House – Ambrosetti.

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