La piattaforma online X, sotto la guida di Elon Musk, ha annunciato un significativo aggiornamento della propria politica sulla privacy, che vieta la divulgazione dei nomi reali di individui anonimi senza il loro esplicito consenso. Questa mossa arriva dopo alcuni tentativi di svelare l’identità di un fumettista che, sotto pseudonimo, produceva contenuti antisemiti. L’obiettivo dichiarato di questa misura è quello di garantire una piattaforma più sicura e protetta per gli utenti. La reazione della community di X è stata mista: alcuni accolgono il cambiamento come un passo positivo verso la protezione dell’identità, soprattutto per coloro che vivono in nazioni con regimi oppressivi, mentre altri temono che possa proteggere individui con ideologie dannose. La politica sembra in contrasto con i proclami di Musk sulla libertà di espressione, specialmente considerando che i giornalisti hanno storicamente giocato un ruolo fondamentale nel portare alla luce azioni di figure pubbliche che si sottraggono al controllo della società.
Ma Musk ha adottato una posizione ambivalente. Da un lato, ha accolto su X account con un passato antisemita precedentemente banditi da Twitter prima del suo acquisto nel 2022. Dall’altro, ha mostrato scetticismo verso affermazioni delle autorità riguardo a un caso di omicidio di massa legato al neonazismo. Questi gesti hanno sollevato preoccupazioni sulla sua posizione nei confronti di gruppi di estrema destra.
Perplessità
Alejandra Caraballo, docente presso la Harvard Law Cyberlaw Clinic, ha espresso perplessità sulla concezione e l’applicazione della nuova politica. Alcuni osservatori temono che la protezione dell’anonimato possa essere manipolata per nascondere comportamenti dannosi o illegali, minando così il principio di responsabilità e trasparenza. X, nel frattempo, non ha fornito commenti immediati riguardo alla questione. Sul suo sito, la piattaforma ha descritto l’aggiornamento come un rafforzamento delle normative preesistenti contro la diffusione di dati privati, ribadendo l’impegno a tutelare l’anonimato degli utenti. Tale aggiornamento segue un’indagine di Wired su un caso specifico in cui X avrebbe applicato tale politica prima della sua formalizzazione, sospendendo gli account di giornalisti e ricercatori che tentavano di smascherare l’identità di Stonetoss, un fumettista accusato di antisemitismo.