domenica, 22 Dicembre, 2024
Europa

Risoluzione Usa all’Onu per cessate il fuoco immediato e liberazione ostaggi

Blinken: vicini ad un accordo sostenibile per tutti

La bozza di risoluzione Usa sul cessate il fuoco a Gaza dovrebbe essere messa al voto in Consiglio di Sicurezza Onu forse già oggi. Il Segretario americano Blinken intanto è in Egitto e oggi andrà a Tel Aviv per spiegare la nuova decisione della Casa Bianca, mentre l’esercito israeliano ha arrestato centinaia di terroristi nascosti nell’ospedale di Shifa. Sull’Unrwa si deciderà il 20 aprile. Il testo della risoluzione americana afferma che “il Consiglio di Sicurezza determina l’imperativo di un cessate il fuoco immediato e prolungato per proteggere i civili di tutte le parti, consentire la consegna di assistenza umanitaria essenziale e alleviare la sofferenza umanitaria”. E “verso tale obiettivo sostiene inequivocabilmente gli sforzi diplomatici internazionali in corso per garantire tale cessate il fuoco in connessione con il rilascio di tutti gli ostaggi rimanenti”. Una posizione nuova degli Stati Uniti che soltanto un mese fa aveva messo il veto sulla risoluzione algerina proprio sul cessate il fuoco immediato.

Blinken: ora attendiamo risposte

La spiegazione del cambio di rotta dell’Amministrazione Biden l’ha data il Segretario di Stato, Antony Blinken, in tour diplomatico nel Medio Oriente, dicendo che la risoluzione lega il cessate il fuoco immediato al rilascio degli ostaggi. “Abbiamo già presentato un progetto di risoluzione, che è ora all’esame del Consiglio di Sicurezza – ha spiegato Blinken – e chiede un cessate il fuoco immediato legato al rilascio degli ostaggi, e speriamo vivamente che riceva il sostegno dei paesi.” Il capo della diplomazia della Casa Bianca ha anche rivelato che un accordo si “sta avvicinando”. “Penso che il divario si stia riducendo e che un accordo sia assolutamente possibile”, ha affermato Blinken in un’intervista all’emittente Al Hadath a Jedda, in Arabia Saudita, secondo una trascrizione rilasciata dal dipartimento di Stato americano. “Abbiamo lavorato molto duramente con il Qatar, con l’Egitto e con Israele per mettere sul tavolo una proposta forte. L’abbiamo fatto; Hamas non ha accettato, sono tornati con altre richieste. I negoziatori ci stanno lavorando proprio adesso”, ha rivelato Blinken ribadendo che spetta al movimento islamista accettare la proposta sul tavolo. “Dobbiamo vedere se Hamas potrà dire sì alla proposta. Se lo farà, sarà il modo più immediato per alleviare la miseria della gente di Gaza, che è proprio ciò che vogliamo.”

Gallant: caccia ai terroristi

Israele continua la caccia ai terroristi e il ministro della Difesa, Gallant, riferendosi all’ospedale di Shifa ha detto che “gli operativi del terrore ancora asserragliati” là dentro, ma per “il loro futuro” non hanno scelta: “o arrendersi o perire”. Finora “140 terroristi sono stati uccisi”, tra i quali alti dirigenti di Hamas e della Jihad islamica e dove sono stati arrestati circa “650 terroristi”, tra cui altri esponenti delle fazioni palestinesi. Secondo la Radio Militare, tra gli arrestati ci sono operativi che hanno preso parte al 7 ottobre e custodito ostaggi israeliani. Le operazioni all’ospedale proseguiranno – ha aggiunto – nei prossimi giorni e “ci sono circa ancora 50 terroristi armati nel nosocomio”. L’esercito israeliano afferma anche di aver sequestrato 3 milioni di dollari in contanti, in dollari statunitensi e dinari giordani, nascosti nell’ospedale. Durante l’attacco circa 3.700 civili palestinesi sono stati evacuati dal centro medico e spostati nel sud di Gaza.

Unrwa: decisione tra un mese

Il 20 aprile verrà reso pubblico il rapporto condotto da un organismo indipendente sul ruolo svolto dall’agenzia che si occupa dei profughi palestinesi, la Unrwa, accusata da Israele di avere legami con Hamas. Lo ha annunciato una portavoce dell’Onu. Il rapporto, ha detto, ha verificato che l’agenzia “ha messo in atto un significativo numero di meccanismi e di procedure per garantire il principio umanitario della neutralità” ma anche individuato situazioni “critiche che vanno affrontate”. Secondo Israele, alcuni dipendenti dell’organismo erano fra i terroristi che hanno condotto il sanguinoso attacco del 7 ottobre.

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