mercoledì, 15 Gennaio, 2025
Esteri

L’ex Presidente brasiliano Bolsonaro incriminato per presunta falsificazione dei suoi dati sulla vaccinazione Covid

L’ex Presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, è al centro di un grave scandalo che potrebbe compromettere non solo la sua reputazione politica ma anche la sua libertà personale. Bolsonaro è stato incriminato con l’accusa di aver alterato i propri dati vaccinali anti-Covid, segnando un momento cruciale nella sua carriera politica. Si tratta del primo atto di accusa per il leader di destra, ma ulteriori capi di imputazione potrebbero emergere nel corso delle indagini. La denuncia, presentata dalla Polizia Federale e sostenuta dalla Corte Suprema, getta luce su un presunto complotto che coinvolge Bolsonaro e altre 16 persone. Si sostiene che abbiano immesso dati fraudolenti in un sistema sanitario pubblico, simulando di aver ricevuto il vaccino anti-Covid. Questo include Bolsonaro stesso, sua figlia dodicenne e numerosi membri del suo entourage. L’ispettore di polizia Fábio Alvarez Shor, autore dell’accusa, ha dichiarato nel suo report che l’ex capo di stato brasiliano e i suoi collaboratori hanno modificato i propri profili vaccinali per ottenere certificati di immunizzazione e eludere le misure sanitarie vigenti. Secondo Shor, l’inchiesta ha scoperto numerosi inserimenti illeciti tra novembre 2021 e dicembre 2022, oltre a diversi casi di utilizzo di documentazione contraffatta. L’investigatore ha anche rivelato che Mauro Cid, aiutante di campo di Bolsonaro, ha confessato di essere stato incaricato dall’ex presidente di inserire le informazioni false sia per lui che per la figlia minorenne.

La sfida

Durante il picco della pandemia, Bolsonaro ha mantenuto una posizione di sfida verso i vaccini, sfidando le restrizioni e incoraggiando altri brasiliani a seguirne l’esempio. La sua amministrazione è stata oggetto di critiche per la trascuratezza nei confronti delle proposte di fornire vaccini, oltre a aver criticato aspramente l’iniziativa di acquisire vaccini da parte del governatore di San Paolo dalla compagnia cinese Sinovac. Ora, il procuratore generale del Brasile deciderà se utilizzare le accuse per procedere legalmente contro Bolsonaro presso la Corte Suprema. Queste accuse si aggiungono a una serie di indagini aperte nei confronti dell’ex presidente, che ha ricoperto la carica presidenziale dal 2019 al 2022. Fábio Wajngarten, avvocato di Bolsonaro, ha respinto le accuse etichettandole come “assurde” e sostenendo che il suo cliente non era tenuto a mostrare alcun certificato per i viaggi. Ha anche suggerito che si tratti di una persecuzione politica volta a minare il seguito politico dell’ex presidente.

Il rischio

Bolsonaro ha negato ogni illecito in un interrogatorio nel maggio 2023. Tuttavia, la polizia sostiene che l’ex presidente e i suoi collaboratori abbiano falsificato il database del ministero della Salute poco prima di un viaggio negli Stati Uniti a dicembre 2022, due mesi dopo la sua sconfitta elettorale contro Luiz Inácio Lula da Silva. Se riconosciuto colpevole di falsificazione di dati sanitari, Bolsonaro rischia una pena detentiva che va dai due ai dodici anni. Mentre per il reato di associazione a delinquere, la pena massima è di quattro anni.

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