“Una scelta obbligata”. Cosi Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche alla notizia del bando per l’arruolamento di 500 infermieri predisposto dalla Protezione civile, “perché si affianca alla task force analoga di 300 medici, professioni tutte che si sono dimostrate sul campo indispensabili per poter affrontare la pandemia, soprattutto nelle Regioni dove ormai si è al punto di saturazione”. Una situazione che però vede gli infermieri in emergenza totale.
Il 52% è risultati positivo, un dato che spiega bene come negli ospedali c’è il massimo rischio di contrarre il virus e il personale sanitario è il più esposto. Quindi l’assunzione di nuovi infermieri non solo è necessaria ma è una via obbligata per far fronte alla emergenza.
“Una scelta naturale”, prosegue Barbara Mangiacavalli, “vista la visibilità e il coinvolgimento che istituzioni e cittadini riconoscono agli infermieri nell’emergenza. Dove però, purtroppo, oltre il 52% dei professionisti positivi sono nostri iscritti e dove i morti, nonostante l’età media più giovane della categoria, aumentano sempre di più e hanno ben superato i venti”. C’è una punta di orgoglio per la presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, quando rinvestiva la professionalità degli infermieri italiani.
“Una scelta”, aggiunge, “che riconosce la necessaria multiprofessionalità essendo le regole del tutto analoghe a quelle dei medici. E di questo dobbiamo ringraziare il ministro della Salute Speranza e la Protezione civile che, insieme, hanno riconosciuta la professionalità e l’indispensabilità del contributo degli infermieri”. Infine la presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, ricorda la vicinanza dei suoi iscritti ai cittadini in difficoltà e i sacrifici del personale per tenere alta la qualità dei servizi di assistenza. “Ora”, sottolinea infine Barbara Mangiacavalli, “serve la grande risposta degli infermieri che arriva come al solito ogniqualvolta c’è una chiamata da parte dei cittadini che chiedono aiuto.
Ci auguriamo che gli infermieri tengano come sempre la testa alta perché dietro l’ordinanza ci sono loro, i nostri assistiti, quelli che nessun infermiere lascerà mai soli, quelli che sanno di poter contare su di noi, quelli che in questa orribile vicenda hanno visto gli infermieri come unico simbolo di vicinanza e umanità, oltre che di cura e assistenza: tutte prerogative cioè della nostra professione”.