Chicago si prepara a procedere con un piano di sfratto su larga scala che coinvolgerà migliaia di migranti dai rifugi cittadini gestiti dallo Stato. Questa decisione, programmata da tempo, ha suscitato indignazione tra sostenitori e alcuni funzionari locali eletti, mentre i migranti si trovano confusi e costretti a cercare rapidamente una nuova sistemazione. I funzionari della città hanno annunciato che entro la fine di aprile saranno sfrattate 2.026 persone dai loro attuali rifugi, con 35 persone che dovranno trasferirsi già domenica. Complessivamente, entro la fine del mese, verranno sfrattati 244 migranti, mentre i restanti 1.782 dovranno partire nel corso di aprile. Questa operazione di sgombero di massa arriva dopo mesi di controversie. La città aveva inizialmente annunciato la limitazione della permanenza nei rifugi a 60 giorni e aveva richiesto ai migranti, che avevano raggiunto tale limite, di trovare un’altra sistemazione o di tornare nella “zona di atterraggio” della città per richiedere il collocamento in un altro rifugio. Tuttavia, questa politica era stata rinviata tre volte, principalmente a causa delle condizioni climatiche estreme e delle preoccupazioni per il personale, ma anche in risposta alla reazione negativa dei sostenitori e di alcuni funzionari eletti.
Il censimento
Secondo un censimento cittadino, fino a venerdì scorso c’erano 11.210 persone che vivevano in 23 rifugi attivi gestiti dalla città e dallo stato. Dal 2022, la città ha accolto più di 37.100 nuovi migranti, molti dei quali sono arrivati come parte di una campagna del governatore del Texas Greg Abbott, che cerca maggiore sicurezza al confine meridionale. Questo afflusso di migranti a Chicago, insieme a Denver, New York e altre città, ha messo a dura prova i servizi sociali e ha aumentato la domanda di alloggi.