domenica, 22 Dicembre, 2024
Esteri

Netanyahu attaccato dai Dem Usa: “Ha perso la bussola, nuove elezioni”

Trattativa segreta Usa-Iran per depotenziare gli Houthi

Il premier israeliano Netanyahu conferma che l’offensiva di Rafah “ci sarà” nonostante “la pressione internazionale che ci impedisce di completare il lavoro” ma dagli Stati Uniti il leader della maggioranza dem al Senato, Chuck Schumer ha chiesto nuove elezioni affermando di ritenere che il leader del Governo di Israele abbia “perso la bussola” e “la coalizione di Netanyahu non soddisfa più i bisogni di Israele”.

Schumer afferma che il primo ministro israeliano si è messo in una coalizione di estremisti di destra e “come risultato, è stato troppo disposto a tollerare il tributo di civili a Gaza”, oltre ad aver portato “il sostegno per Israele in tutto il mondo ai minimi storici”. “Israele non può sopravvivere se diventa un paria”. Il partito di Netanyahu, il Likud, ha risposto con una nota che difende il premier e la sovranità del Governo in carica e osservando che “Israele non è una repubblica delle banane.” I partiti di opposizione, invece, rimarcano che il Governo Netanyahu “sta perdendo i maggiori sostenitori di Israele negli Stati Uniti.”

Anp, Mustafa nuovo premier

L’Anp, invece, sta eseguendo i desiderata degli Stati Uniti e sta cambiano il capo del Governo. Il Presidente Abu Mazen si appresta a nominare Muhammad Mustafa al posto di Mohammed Shtayyeh che si è dimesso lo scorso febbraio. Mustafa è il capo del “Palestine Investment Fund”, il polmone finanziario dell’Autorità nazionale palestinese. Il cambio dell’esecutivo palestinese con l’immissione di tecnici in grado di gestire il dopo guerra a Gaza è una delle richieste da parte degli Usa nella visione complessiva nell’area dopo il conflitto. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un discorso ha parlato anche del Presidente americano Joe Biden e ha detto che, qualora volesse, “è in grado di fermare facilmente l’aggressione a Gaza, sia nel Consiglio di Sicurezza Onu che altrove”.

Trattativa Usa-Iran

Intanto è stato reso noto che l’Amministrazione Biden ha anche aperto una trattativa con l’Iran. Secondo funzionari statunitensi e iraniani, quest’anno Washington ha tenuto colloqui segreti con l’Iran nel tentativo di convincere Teheran a usare la sua influenza sul movimento Houthi per porre fine agli attacchi alle navi nel Mar Rosso. I negoziati indiretti, durante i quali Washington ha anche sollevato le preoccupazioni sul programma nucleare iraniano in espansione, si sono svolti in Oman a gennaio.

Aiuti umanitari equamente distribuiti

Quanto agli aiuti umanitari Israele tenterà di “inondare” la Striscia di Gaza con aiuti provenienti da una varietà di punti di ingresso. La nuovo strategia l’ha illustrata il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf): “stiamo cercando di inondare l’area di aiuti umanitari”, ha affermato il contrammiraglio Daniel Hagari a un gruppo di giornalisti stranieri. L’esercito, nei giorni scorsi, ha già fatto entrare sei camion con rifornimenti del Programma alimentare mondiale (Pam) dalla parte nord della Striscia e seguiranno altri convogli di questo tipo da altri punti di ingresso integrati da lanci aerei e carichi di aiuti via mare. Fare arrivare le forniture nell’enclave palestinese è solo una parte del problema e che occorre fare di più per distribuirle in modo equo ed efficiente alle persone bisognose. “Il problema all’interno” della Striscia di Gaza “è quello della distribuzione”, ha spiegato Hagari.

Riprendono voli diretti su Tel Aviv

Di una qualche parvenza di ritorno alla normalità è anche la decisione di Delta Air Lines che riprenderà i voli diretti per Israele a partire dal 7 giugno, seconda compagnia aerea statunitense a revocare le sospensioni messe in atto all’indomani degli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Delta ha affermato che ripristinerà i voli giornalieri tra l’aeroporto Jfk di New York e Tel Aviv “a seguito di un’approfondita valutazione di sicurezza effettuata” dalla stessa compagnia aerea.

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