L’indice Pmi manifatturiero tedesco Hcob è stato rivisto a febbraio leggermente al rialzo attestandosi a 42,5 punti da un preliminare di 42,3 punti. Tuttavia, la lettura ha continuato a indicare una profonda contrazione del settore manifatturiero, con un calo della produzione che è stato il maggiore dall’ottobre 2023, a causa di una più profonda flessione della domanda. Inoltre, i nuovi ordini sono diminuiti più rapidamente a causa del calo delle vendite sia a livello nazionale che all’estero, gli arretrati di lavoro sono diminuiti e l’occupazione ha subito il calo maggiore da agosto 2020. Si è registrato anche un calo sostenuto delle scorte sia di pre che di post-produzione, a fronte di un ulteriore forte calo dei livelli di acquisto.
Prezzi d’acquisto
Nel frattempo, il calo della domanda di fattori produttivi ha mantenuto la pressione al ribasso sui prezzi di acquisto, che si sono attestati in territorio di deflazione per il tredicesimo mese consecutivo, nonostante le notizie sull’interruzione del trasporto marittimo sul Mar Rosso abbiano fatto aumentare i costi di trasporto. Inoltre, i prezzi medi della produzione sono scesi più rapidamente. Infine, le aspettative sulla produzione futura sono diventate negative a causa del calo degli arretrati, dell’incertezza economica e della mancanza di investimenti.
Settore dei servizi
Secondo i risultati preliminari dell’Ufficio federale di statistica (Destatis), inoltre, nel 2023 il settore dei servizi in Germania (esclusi i servizi finanziari e assicurativi) ha generato un fatturato del 2,0% in più in termini reali (corretti per i prezzi) e del 2,1% in più in termini nominali (non corretti per i prezzi) rispetto al 2022. Mentre il fatturato reale nella prima metà del 2023 è aumentato fortemente del 3,5% rispetto alla prima metà del 2022, la crescita nella seconda metà del 2023 è stata più moderata con un aumento dello 0,8% rispetto alla seconda metà del 2022. Nel complesso, il settore dei servizi ha raggiunto nel 2023 il fatturato reale più alto dall’inizio della serie temporale nel 2015, con un aumento del 5,8% rispetto all’anno 2019 pre-coronavirus.