mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Esteri

Zelensky in Turchia ringrazia Erdogan

Usa-Uk: rischio imminente di attentati a Mosca. Farnesina: evitare viaggi in Russia

Successi e fallimenti nelle guerre ce ne sono abbondantemente per tutti. L’importante è finirla. Ma per ora siamo ancora lontani. Sul campo i russi avanzano, l’Ucraina ha annunciato l’evacuazione di Kupiansk e Zelensky, dopo aver licenziato il generale Zaluzhny starebbe pensando di licenziare il suo ministro degli Esteri, Dmitry Kuleba. Il ministro per l’Europa, il francese Jean-Noel Barrot, in un intervento a Firenze, ha parlato di “ambiguità strategica”, come a dire che tante cose si dicono e si fanno anche per disorientare il nemico. Così mentre affermava che “non si può escludere nulla” riguardo l’ipotesi di invio di truppe dall’Europa in Ucraina, il suo collega alla Difesa, Sebastien Lecornu, dichiarava che l’ipotesi “è fuori questione.” Un caso emblematico di “ambiguità strategica” (non sveliamo al nemico cosa faremo, ma cosa siamo pronti a fare). Intanto gli americani avvertono i russi di rischio attentati a Mosca e il Presidente Biden conferma che anche gli Stati Uniti non invieranno truppe di terra: “non ci sono soldati statunitensi in Ucraina, e sono determinato a fare in modo che le cose rimangano tali”, ha detto nel discorso al Congresso Usa, ma ha anche scandito forte: “il mio messaggio a Putin è chiaro: gli Stati Uniti non si tireranno indietro, io non mi tirerò indietro.” Kiev, infine, ricorda all’Unione europea che attende 6 miliardi di euro entro aprile.

Zakharova: mai pensato attacco alla Nato

Il primo ministro ucraino, Danys Shmyhal, infatti, attende entro marzo la prima tranche da Bruxelles di 4,5 miliardi di euro, mentre il Presidente Zelensky ha ringraziato l’Italia per gli aiuti umanitari, ma ha anche aggiunto che se la Russia dovesse attaccare un paese Nato anche noi italiani dovremmo imbracciare i fucili. Tanto che la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, rispondendo al Presidente ucraino e riferendosi anche all’esercitazione Nato in corso ai confini russi, ha parlato di “provocazioni”, ma ha anche aggiunto che “la Russia non sta pianificando un attacco a nessuno, incluso la Nato, né ha mai praticato tali progetti.” Insomma cresce “l’ambiguità” da ogni fronte e una certa paralisi del campo diplomatico si fa sentire.

“Ambiguità” da tutti i fronti

Zelensky, dal canto suo, continua a cercare aiuti ovunque e, ieri, dai cantieri navali di Istanbul ha raccontato di aver ispezionato “la costruzione della seconda corvetta della classe Ada” di produzione turco-ucraina e ha ringraziato il Presidente della Turchia, Erdogan, con il quale ha avuto un colloquio, sottolineando la collaborazione e “per aver lavorato insieme per avvicinare la pace e renderla duratura.” Ieri, però, si sono aggiunte altre “ambiguità” tutte ucraine: secondo fonti non ufficiali il Presidente Zelensky starebbe valutando la possibilità di licenziare il ministro degli Esteri Dmitry Kuleba. Il Presidente, dopo aver improvvisamente sostituito il generale Valerii Zaluzhny, ora nominato ambasciatore a Londra, è notoriamente insoddisfatto anche del servizio diplomatico e per sostituire Kuleba il nome più gettonato sarebbe il vice capo dell’ufficio presidenziale Igor Zhovkva, che supervisiona la politica estera. Nel frattempo il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleh Nikolenko, ha annunciato le dimissioni. E’ un evidente momento di difficoltà per gli ucraini, anche sul campo di battaglia, e il governo dovuto annunciare l’evacuazione obbligatoria di Kupiansk in seguito all’intensificarsi dei bombardamenti russi. Migliaia di residenti saranno trasferiti a Kharkiv e in altre regioni dell’Ucraina, dove sono già stati preparati degli alloggi.

Inglesi e cinesi a Kiev

Nel frattempo a Kiev sono atterrati il ministro della Difesa britannico Grant Shapps, allo scopo di dare “la sveglia all’occidente”. “Sono a Kiev – ha dichiarato il ministro Tory – per far risuonare un allarme nel mondo democratico, che deve far sì che l’Ucraina vinca questa guerra.” Più ponderato il rappresentante speciale cinese, Li Hui, che ha affermato di essere a Kiev “nell’ambito del secondo round di diplomazia navetta allo scopo di ricercare una soluzione politica alla crisi russo ucraina”. Li Hui è stato ambasciatore a Mosca e conosce a fondo i due paesi in guerra. La visita è parte di una missione iniziata il 2 marzo e che include tappe anche in Russia, in Germania, Polonia e Francia.

Farnesina: evitare Mosca

In Italia dopo che i servizi d’intelligence russi hanno detto di avere sventato un piano dell’Isis per attaccare una sinagoga a Mosca (allarme lanciato dagli Stati Uniti) la Farnesina “suggerisce” ai cittadini italiani di “continuare ad evitare, nelle prossime settimane, ogni forma di assembramento nella capitale russa, ivi inclusa la partecipazione ad eventi culturali con grossa affluenza di pubblico”. Lo si legge sul sito Viaggiare Sicuri. Nel messaggio, si ribadiscono suggerimenti già in vigore, non si fa tuttavia cenno all’allarme dell’ambasciata americana per possibili attentati a Mosca.

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