Nel panorama dei trasporti urbani italiani, il servizio taxi rappresenta un nodo cruciale, essenziale per la mobilità dei cittadini e il funzionamento delle città. Ma, da tempo, numerosi disservizi hanno minato l’efficienza di questo settore, generando disagi per gli utenti e richiedendo interventi mirati da parte delle istituzioni competenti. A questo proposito, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha svolto un ruolo chiave nell’identificare le criticità e suggerire soluzioni per migliorare la situazione. Già nel mese di agosto del 2023, l’Antitrust aveva avviato un’indagine inviando richieste di informazioni ai Comuni di Milano, Napoli e Roma, nonché alle principali cooperative e piattaforme per la prenotazione dei taxi, al fine di valutare le condizioni di fornitura del servizio. L’analisi condotta ha evidenziato una serie di problemi diffusi che affliggono il settore. Tra le principali criticità segnalate dall’Agcm vi è la strutturale insufficienza delle licenze taxi per soddisfare la domanda effettiva, causando un alto numero di richieste inevase e tempi di attesa eccessivamente lunghi. Inoltre, si è riscontrata un’inadeguata supervisione da parte dei Comuni sulle attività delle cooperative, con esiti negativi in termini di rilevazione e correzione tempestiva di eventuali criticità. Infine, si è evidenziata un’eccessiva rigidità del regime dei turni, limitando la flessibilità nell’erogazione del servizio.
Criticità differenziate
Successivamente, l’Autorità ha esteso le proprie indagini ad altri cinque importanti centri urbani italiani, ossia Bologna, Firenze, Genova, Palermo e Torino. Ne è emerso un quadro variegato, con situazioni di criticità differenziate. In particolare, sono stati segnalati problemi strutturali nell’offerta del servizio a Palermo e Firenze, mentre in altri contesti le condizioni sono risultate più soddisfacenti. Per affrontare queste sfide e migliorare l’efficienza e la qualità del servizio taxi, l’Agcm ha formulato una serie di suggerimenti e proposte correttive. Innanzitutto, si propone l’aumento del numero di licenze taxi, superando il limite del 20% fissato dal decreto Asset, e l’adozione di bandi di concorso pubblico per assegnare nuove licenze. In secondo luogo, si raccomanda di implementare un monitoraggio stabile ed efficace sulla qualità del servizio, richiedendo alle cooperative informazioni periodiche e rendendo pubblici i risultati del monitoraggio. Inoltre, l’Autorità suggerisce l’adozione di ulteriori misure, tra cui la regolamentazione delle doppie guide, l’implementazione del taxi sharing e il miglioramento dei turni. È particolarmente importante garantire un’adeguata disponibilità di taxi attrezzati per il trasporto di persone con disabilità gravi, adeguando il numero di licenze di conseguenza.