domenica, 8 Settembre, 2024
Economia

Imprese: servizi in crescita anche a fine 2023

Cresce, seppur più lentamente rispetto ai due anni passati,il fatturato delle imprese dei servizi. L’Istituto nazionale di statistica rivela che nel quarto trimestre 2023, l’indicedestagionalizzato del fatturato dei servizi aumenta dell’1,0% rispetto al trimestre precedente mentre l’indice generale grezzo registra un aumento, in termini tendenziali, del 2,4%. “Nella media del 2023 si è registrata una crescita dell’indice del fatturato delle imprese dei servizi del 3,9%, in marcato rallentamento rispetto ai due anni precedenti. In termini congiunturali si sono registrati incrementi in quasi tutti i trimestri dell’anno, salvo il secondo. Permane una marcata differenziazione tra i settori. La crescita nel corso del 2023 è stata particolarmente robusta nei settori legati al turismo e in quello del commercio di autoveicoli, mentre si registra una forte flessione nel magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, commenta l’Istat.

Ristorazione e commercio segno più

L’Istituto nazionale di statistica registra una crescita congiunturale in tutti i settori economici. L’incremento maggiore si registra nel settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+2,4%), a seguire si registrano aumenti nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+1,6%), in quello del commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (+1,1%) e nel settore dei servizi di informazione e comunicazione (+1,0%). Incrementi più contenuti si registrano nel settore del trasporto e magazzinaggio e nelle agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (per entrambi +0,1%). Nel quarto trimestre 2023 quasi tutti i settori presentano una crescita in termini tendenziali. Gli aumenti più consistenti riguardano le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+8,4%) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (+5,9%). Incrementi si registrano anche nel commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (+2,6%), nei servizi di informazione e comunicazione (+1,9%) e nelle agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+1,2%). L’unica variazione negativa si registra nel settore del trasporto e magazzinaggio (-2,0%).

Settore industriale in flessione

A dicembre l’Istat stima anche che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, è calato dello 0,5% rispetto al 2022 ma nel mese di dicembre ha registrato un aumentatodel 2,1% rispetto al mese precedente, registrando una dinamica positiva su entrambi i mercati (+1,7% sul mercato interno e +2,7% su quello estero). Nel quarto trimestre l’indice complessivo è cresciuto dello 0,9% rispetto al trimestre precedente (+0,6% sul mercato interno e +1,4% su quello estero). Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a dicembre gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento congiunturale per i beni intermedi (+4,0%), per i beni di consumo (+2,4%) e per i beni strumentali (+0,1%), mentre si registra un calo per l’energia (-1,2%). Corretto per gli effetti di calendario il fatturato totale scende su base annua dello 0,1%, sintesi di una diminuzione dello 0,8% sul mercato interno e di un incremento dell’1,1% su quello estero. “Nel complesso del 2023, al netto degli effetti di calendario, il fatturato dell’industria diminuisce dello 0,5% rispetto all’anno precedente. Si registra un leggero incremento delle vendite sul mercato estero, ma calano quelle verso i clienti interni.L’andamento congiunturale è stato caratterizzato da variazioni negative nei primi due trimestri dell’anno, cui ha fatto seguito una leggera crescita nella seconda metà del 2023. Con riferimento al settore manifatturiero, l’indicatore corretto per i giorni lavorativi registra nella media del 2023 una diminuzione sia in valore sia in volume (rispettivamente, -0,4% e -2%)”, commenta l’istituto di statistica.

Interscambio commerciale c’è il calo

Infine, riguardo l’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue27, l’Istat stima una riduzione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-8,7%) rispetto alle esportazioni (-4,5%). La contrazione su base mensile dell’export è dovuta alle minori vendite di beni strumentali (-9,2%) e beni intermedi (-8,3%). Aumentano, invece, le vendite di energia (+13,2%) e beni di consumo durevoli (+0,6%) e non durevoli (+1,4%). Dal lato dell’import, si rilevano riduzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti; le più ampie per energia (-12,8%) e beni di consumo durevoli (-11,9%) e non durevoli (-9,7%). Nel trimestre novembre 2023-gennaio 2024, rispetto al precedente, l’export, invece,diminuisce del 2,1%. A eccezione dei beni di consumo durevoli (+7,4%), la riduzione riguarda tutti i raggruppamenti ed è molto accentuata per energia (-21,8%). Nello stesso periodo, l’import registra una flessione del 7,1%, generalizzata e più ampia per energia (-14,1%). Su base annua, a gennaio 2024, l’export flette dell’1,2% (era -7,0% a dicembre 2023). La flessione è determinata dalla riduzione delle vendite di beni intermedi (-14,8%), in particolare, e di beni di consumo non durevoli (-1,4%). L’import registra una contrazione tendenziale del 19,4%, cui contribuisce la riduzione degli acquisti di tutti i raggruppamenti e, principalmente, di energia (-35,8%) e beni intermedi (-16,6%).

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