“Oggi è stato fatto segnare un altro importante risultato nell’azione di contrasto alle organizzazioni criminali”. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a proposito dell’operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari, che lo scorso lunedì ha visto impegnati nel capoluogo pugliese oltre mille agenti della Polizia di Stato. Centotrenta sono le persone tratte in arresto, accusate di associazione mafiosa, traffico di droga, ingerenza elettorale, estorsione e rapina.
La presenza dello Stato in contesti difficili
“I risultati conseguiti ogni giorno su questo fronte sono la riprova di un impegno corale nella lotta alle mafie e testimoniano la professionalità e le capacità delle Forze dell’ordine, che ringrazio per il loro impegno sul territorio, impegno grazie al quale è possibile garantire a tutti i cittadini, nei contesti più diversi, sicurezza e legalità – ha detto il Ministro Piantedosi, sottolineando come “questi interventi forniscano risposte concrete alle comunità locali e rafforzino la presenza dello Stato in contesti difficili”.
Reati aggravati dal metodo mafioso
Come evidenziato nel comunicato stampa, pubblicato dal Ministero dell’Interno, le misure cautelari riguardano persone appartenenti o collegate all’organizzazione mafiosa Parisi – Palermiti. Nel dettaglio, sono ritenute “responsabili di estorsioni, porto e detenzione di armi, spaccio di droga, turbata libertà degli incanti, estorsioni collegate a manifestazioni sportive e ingerenza elettorale, reati aggravati dal metodo mafioso”.
Sequestrati beni per un totale di 20 milioni
Nel corso delle lunghe indagini, sfociate nell’operazione condotta dalla squadra mobile di Bari e del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato, – si legge nella pubblicazione del Ministero – sono state documentate le attività dell’organizzazione mafiosa: dalle cerimonie di affiliazione, alle estorsioni fino all’ingerenza in diversi settori della vita sociale e amministrativa locale, con interferenze anche nelle elezioni amministrative 2019 e in competizioni sportive locali; oltre alle misure personali sono stati sequestrati beni (contanti, immobili, capitali e prodotti di lusso) per un totale di 20 milioni nei confronti di 16 degli indagati.