Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, ha offerto un’analisi ottimistica sullo stato delle finanze dell’Eurozona durante una lecture all’Università Bocconi di Milano dal titolo ‘La lotta all’inflazione è stata vinta?’. Per la banchiera l’economia dell’Ue “sta toccando il fondo e si sta gradualmente riprendendo, una ripresa a cui potrà contribuire una ripresa dei consumi, alimentata dal rialzo dei salari, ma anche dal fatto che abbiamo superato il picco dell’impatto della politica di restrizione monetaria”. Ciò suggerisce che le misure di stretta creditizia attuate in risposta all’inflazione eccessiva stanno ora perdendo la loro forza e potrebbero presto essere allentate. Questo cambiamento di rotta potrebbe portare a un clima economico più favorevole, con maggiori opportunità di investimento e crescita.
Gestione prudente
Però, nonostante queste prospettive positive, per Schnabel c’è la necessità di una gestione prudente delle politiche monetarie, mantenendo la stabilità economica mentre si affrontano sfide come l’inflazione e la produttività. L’economista ha sottolineato la delicatezza della situazione, dichiarando che il desiderio dei banchieri centrali è quello di combattere l’inflazione senza scatenare una recessione economica.
E per questo motivo c’è la necessità di attenzione e cautela nell’allentare le politiche monetarie: “Non dobbiamo essere precipitosi, dobbiamo essere misurati fino a che non saremo certi che l’inflazione è avviata in modo stabile verso il target del 2%”, ha detto evidenziando quindi come come l’ultimo tratto della lotta contro l’inflazione sia il più complesso. Secondo Schnabel, l’andamento dell’inflazione nell’Eurozona è caratterizzato da una notevole disparità tra i beni e i servizi. Da un lato, si è registrato un rapido calo inflattivo per quanto riguarda i beni, con una diminuzione particolarmente significativa nei settori dell’energia e degli alimentari. Dall’altro lato, l’inflazione nei servizi si è dimostrata più resistente e ha mantenuto livelli più elevati.
Spread basso
Parlando nello specifico dell’Italia, l’economista ha notato che lo spread sovrano si attesta “su livelli molto bassi”, nonostante l’azione della Bce di innalzare i tassi di interesse. Ha osservato che il Paese ha registrato una performance economica relativamente migliore rispetto ad altri Paesi dell’area euro dopo la pandemia.
Ma ha comunque evidenziato una perdita di produttività a partire dagli anni Novanta, attribuibile in parte all’alta incidenza delle piccole e medie imprese. Nonostante ciò, Schnabel ha evidenziato che le prospettive economiche dell’Italia beneficiano di un robusto livello di investimenti pubblici e privati, favoriti anche dal Next Generation EU e dal superbonus sulla casa.
Rapporto sull’inflazione
Intanto ieri è stato pubblicato dalla Bce il rapporto ‘ECB Consumer Expectations Survey results – January 2024’ secondo il quale i consumatori dell’area euro stanno rivedendo al rialzo le loro aspettative riguardo alla dinamica dell’inflazione nei prossimi 12 mesi. Il sondaggio condotto dalla Banca centrale europeaindica che il valore mediano del tasso di inflazione atteso per i prossimi 12 mesi è salito al 3,3% rispetto al 3,2% precedente. Questo aumento dell’aspettativa inflazionistica è stato maggiormente previsto dai consumatori delle fasce di età comprese tra i 35-54 anni e i 55-70 anni, rispetto ai consumatori più giovani, di età compresa tra i 18 e i 34 anni. Una tendenza che in pratica riflette una mancanza di fiducia nel trend discendente delle pressioni inflazionistiche, sia da parte della Banca che da parte dei consumatori.