Il futuro della mobilità elettrica passa da una sua efficiente integrazione con le reti elettriche, per questo l’Autorità per la regolazione dell’energia riapre la possibilità di aderire alla sperimentazione che prevede benefici economici per favorire la ricarica dei veicoli elettrici fino al 31 dicembre 2025. L’iniziativa, avviata nel 2021 e ora prorogata per altri due anni, dà la possibilità ai clienti che aderiscono di aumentare la potenza disponibile del proprio contatore fino a 6 kW senza cambiare il proprio contratto e senza pagare i costi associati all’operazione. La sperimentazione consente di sfruttare le potenzialità offerte dai contatori elettronici, promuovere l’installazione di wallbox intelligenti e spostare i consumi per la ricarica domestica dei veicoli elettrici nelle ore notturne e/o festive, quando si riduce la domanda di energia e la rete è più “scarica”. Ora fino al 31 dicembre 2024 i possessori di un veicolo elettrico, che ancora non aderiscono all’iniziativa, potranno presentare la domanda attraverso il sito del Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Chi già partecipa alla sperimentazione invece continuerà a beneficiare delle agevolazioni senza dover ripresentare la domanda.
I requisiti necessari
I requisiti per partecipare sono quelli stabiliti dalla delibera 541/2020/R/eel e tra questi che l’utenza abbia una potenza impegnata tra i 2 e i 4,5 kW, sia dotata di un contatore elettronico e di un sistema di ricarica (wallbox) intelligente tra quelli indicati dal GSE. Si ricorda che eventuali cambi di venditore da parte del cliente non incideranno in alcun modo sulla sperimentazione, che proseguirà regolarmente. La sperimentazione si inserisce in un più ampio quadro di iniziative di ARERA per supportare lo sviluppo della mobilità elettrica e la sua efficiente integrazione con il sistema elettrico nazionale, oggetto di nuove proposte presentate due mesi fa nella consultazione pubblica 540/2023/R/eel.
Come funziona il contatore
Di regola i contatori dell’energia elettrica sono dotati di un meccanismo che interrompe momentaneamente la fornitura quando, accendendo contemporaneamente più elettrodomestici, si supera il valore di potenza impegnata definito nel contratto di fornitura (maggiorata da una “franchigia” del 10%): per la maggioranza delle case italiane la potenza impegnata è di 3 kW e quindi il contatore “salta” se si prelevano istantaneamente più di 3,3 kW.
I costi aggiuntivi
Per evitare che il contatore “salti” o per risparmiare se si impegna meno potenza, i clienti domestici possono selezionare un valore di potenza impegnata più adatto alle proprie esigenze, perché dal 2017 è possibile scegliere tra un numero molto più ampio di livelli di potenza, con passaggi di 0,5 kW per le fasce più popolate dell’utenza domestica. Il cliente può quindi scegliere: da 0,5 kW fino a 6 kW di potenza impegnata a ‘scatti’ di 0,5 (0,5 – 1 – 1,5 – 2 – 2,5 – 3 – 3,5 – … – 6 kW) e a scatti di 1 kW da 6 a 10 kW (7 – 8 –9 – 10 kW); per valori superiori si scatta di 5 kW in 5 kW. Ogni kW di potenza impegnata pesa in bolletta per circa 25 euro/anno (IVA inclusa) e, quindi, questa è l’entità del risparmio che si può ottenere se si riduce di 1 kW oppure il rincaro in cui si incorre se si aumenta di 1 kW.