La morte di Alexei Navalny è stata posta all’attenzione anche al G20, alla riunione dei ministri degli Esteri, in Brasile. Il ministro russo Lavrov ha detto che “su Navalny nessuno ha il diritto di interferire nei nostri affari interni” e ha aggiunto che “la Russia rifiuta un’indagine internazionale” e quella dell’Occidente è una reazione isterica. Ieri la madre di Alexei Navalny, Lyudmila, ha dichiarato che le è stato mostrato il corpo del figlio, ma che le autorità si rifiutano di consegnarlo alla famiglia: la condizione posta, ha dichiarato la donna in un video, è che venga organizzato un funerale segreto, in luogo segreto. “Vogliono portarmi in fondo a un cimitero, a una tomba appena scavata e dirmi: qui c’è tuo figlio. Io non sono d’accordo.” Il referto ufficiale parla di “morte naturale.” Al summit non c’è stato neppure un incontro tra l’americano Blinken e Lavrov che, invece, in serata ha avuto un colloquio con il Presidente brasiliano Lula.
Biden: Putin è “figlio di p…”
Ieri sono stati ufficializzati i dati delle economie e dopo alcuni trimestri di calo l’interscambio di merci del G20 rivede un leggero segno positivo, con aumento dello 0,1% in termini di valore nel quarto trimestre del 2023 rispetto ai tre mesi precedenti. L’anno si è concluso con una flessione del 3,3%, dopo la crescita del 10,6% del 2022. La presenza di tanti alti diplomatici è stata l’occasione anche per un incontro tra Usa e Egitto sulla crisi del Medioriente nel giorno in cui il Presidente americano Joe Biden ha offeso l’omologo russo, Putin indicandolo come “pazzo” e “figlio di p…” e ottenendo una laconica risposta dal Cremlino: “si svilisce da solo” nel tentativo di “sembrare un cowboy di Hollywood.” Tra l’altro Biden ha proposto la nomina di Mark Rutte quale prossimo Segretario generale della Nato, nomina condivisa anche dal cancelliere tedesco Olaf Scholz.
L’Egitto alza un muro
I fatti e le parole dal mondo spingono sempre più in secondo piano le questioni nazionali. Ma là dove non sembra più esserci ordine sono proprio nelle questioni tra nazioni. Le guerre russo-ucraina e israelo-palestinese, lo stallo delle economie come certifica lo stesso G20 che, tra l’altro, si è espresso per “l’apertura immediata di un accesso umanitario a Gaza che porti ad un cessate il fuoco”. In Brasile il Segretario di Stato americano, Antony Blinken ha incontrato l’omologo egiziano Sameh Shoukry quasi a continuare le trattative di pace si stanno svolgendo al Cairo. L’Egitto ha eretto un muro attorno al valico di Rafah, a sud della Striscia di Gaza, per impedire che l’eventuale attacco su larga scala di Israele nella zona possa spingere migliaia di persone verso il Sinai. Shoukry ha anche espresso “il rammarico e il rifiuto dell’Egitto per la continua incapacità del Consiglio di sicurezza di chiedere esplicitamente un cessate il fuoco a causa del ripetuto ricorso all’ingiustificato veto statunitense.” Ma gli Usa stanno elaborando una nuova proposta che potrebbe contenere anche un cessate il fuoco nel caso Israele non dovesse assicurare l’intervento umanitario. Anche il ministro degli Esteri della Turchia, Hakan Fidan, ha sfruttato la sua partecipazione al G20 brasiliano, per esortare la comunità internazionale a impegnarsi per trovare una soluzione alla guerra in corso nella Striscia di Gaza. Intanto i miliziani yemeniti Houthi dicono di aver “introdotto armi sottomarine” nel mar Rosso e hanno messo al bando non solo le navi israeliane, ma anche quelli statunitensi e inglesi.
Russi tra parole e fatti
In Brasile, comunque, l’attenzione è stata calamitata dalla presenza del ministro russo Sergei Lavrov secondo il quale l’architettura di sicurezza strategica in Europa e i precedenti accordi tra Russia e Stati Uniti sul contenimento dei rischi militari sono stati “quasi completamente distrutti”. Lavrov ha tuttavia affermato che “quando si uniscono le forze, il mondo è in grado di cambiare in meglio e andare avanti”. “La transizione verso la distensione durante la Guerra Fredda – ha aggiunto – ha consentito all’URSS e agli Stati Uniti di gettare le basi per contenere i rischi militari e costruire un’affidabile architettura di sicurezza strategica, principalmente in Europa. Ci rammarichiamo che questi risultati oggi siano quasi completamente distrutti.” Ma a rimandare la palla a Lavrov ha pensato il ministro della Difesa francese, Sébastien Lecornu, che ha reso noto come il mese scorso degli aerei russi, “sempre più aggressivi” come durante la Guerra fredda, abbiano tentato, in spazio internazionale sopra il mar Nero, di abbattere dei caccia francesi in pattugliamento. Aggressivo anche l’ex Presidente russo Dmitry Medvedev, secondo il quale le truppe russe potrebbero spingersi fino a Kiev, e riguardo Odessa, ha sottolineato che “è la nostra città, russa e della Russia”.
Le trattative continuano
Sul fronte mediorientale ieri anche Musa Abu Marzouk, alto esponente di Hamas, dopo il ministro israeliano Gantz, ha dichiarato che nel prossimo futuro potrebbe esserci una svolta nei negoziati sugli ostaggi. Dunque si riaccendono le speranze per un cessate il fuoco concreto. Marzouk ha detto che l’ostacolo principale alla trattativa sugli ostaggi è il rifiuto di Israele a ritirare le forze di terra dalla Striscia di Gaza, in particolare dall’asse nord-sud di Salah al Din e dalla strada costiera Rashid. Marzouk ha ribadito che le condizioni poste da Hamas per un cessate-il-fuoco sono la fine delle ostilità e il ritorno degli sfollati nel nord di Gaza e ha aggiunto che il gruppo chiede il rilascio di 500 prigionieri palestinesi per ogni ostaggio israeliano, di cui 134 sono ancora a Gaza. Marzouk ha infine giurato che Hamas “continuerà la sua lotta fino alla vittoria o al martirio” e non deporrà le armi. Ieri anche l’inviato speciale di Biden, Brett McGurk ha incontrato il premier israeliano Netanyahu per discutere dei negoziati e dell’imminente operazione dell’esercito israeliano a Rafah e anche il premier israeliano ha ribadito che non si fermerà “fino alla vittoria totale a Gaza.” Ieri il Time of Israel ha rivelato che Netanyahu in passato ha posto per cinque volte il veto ai servizi segreti di assassinare il leader di Hamas, Yahya Sinwar, per evitare che scoppiasse una guerra.