L’Italia si trova ad affrontare una minaccia sempre più grave e diffusa: l’invasione di insetti e organismi alieni, una conseguenza diretta dei cambiamenti climatici e della globalizzazione degli scambi commerciali. Sono fenomeni, questi, favoriti da controlli scarsi alle frontiere dell’Unione europea e che hanno causato danni ambientali, paesaggistici ed economici stimati in oltre un miliardo di euro, secondo un’analisi della Coldiretti presentata a Myplant&Garden in collaborazione con Assofloro. Uno dei principali colpevoli è la Popillia japonica, un coleottero giapponese altamente polifago che sta devastando tappeti erbosi, vigneti, piante da frutto e ornamentali in Piemonte e Lombardia. Nel frattempo, il caldo ha favorito la proliferazione degli insetti dannosi nei boschi dell’arco alpino, tra cui il Bostrico Tipografo, responsabile della morte di alberi come abeti rossi, larici, abeti bianchi e pini silvestri in poche settimane. Ma la minaccia non si ferma qui: la Xylella, importata con piante tropicali dall’America latina, ha già contagiato oltre 21 milioni di piante in Italia, causando una devastazione degli uliveti che ha lasciato il 40% della regione Puglia infettata e ha causato la perdita di migliaia di posti di lavoro nella produzione di olio extravergine di oliva.
Guerra biologica
Anche le castagne sono state colpite duramente dal cinipide galligeno del castagno, originario della Cina, che ha causato la formazione di galle sulle piante. Anche se è stata avviata una guerra biologica contro questo insetto, è necessario del tempo per ottenere un efficace contenimento. Il punteruolo rosso, originario dell’Asia, è un’altra minaccia grave, soprattutto per le palme, mentre le piante aliene importate dall’estero possono diventare invasive, minacciando la biodiversità e l’economia. Il giacinto d’acqua, a esempio, colonizza corsi d’acqua, mentre la Panace di Mantegazza e il fiore di loto mettono a rischio altre specie vegetali. I florovivaisti italiani, impegnati a rendere più belli giardini, parchi e città, si stanno adoperando per preservare la biodiversità, ma chiedono una maggiore vigilanza e controllo sulle frontiere dell’Unione Europea. Sul tema il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, denuncia una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti infetti senza le necessarie precauzioni, mettendo a rischio il reddito delle imprese italiane.