Negli ultimi 10 anni le polveri sottili nell’aria hanno subito un calo significativo ma non è sufficiente per mitigare completamente il fenomeno dello smog e dell’inquinamentonel nostro Paese. È quanto emerge dal quarto “Rapporto Ambiente” di Snpa, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, la rete formata da Ispra nazionale e Arpa regionali. I dati del documento hanno rilevato una decrescita del Materiale Particolato (PM) presente nell’aria e le concentrazioni di PM 10 sono calate del 45% fra il 2013 e il 2022.
Tuttavia, nello stesso anno 2022 è stato sforato il valore limite giornaliero della normativa nazionale nel 20% dei casi, allontanando l’Italia dall’ obiettivo di scendere sotto i limiti delle polveri sottili raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Uno degli ostacoli principali al raggiungimento di questo obiettivo sono anche i cambiamenti climatici. Gli episodi meteorologici estremi,infatti, caratterizzati da lunghi periodi senza pioggia né neve e con venti scarsi, sono diventati più frequenti negli ultimi cinque anni e hanno portato alla stagnazione atmosferica che impedisce la dispersione delle polveri sottili in città.Nonostante gli sforzi introdotti a livello pubblico e privato per fronteggiare questo fenomeno, dunque, la natura continua con imperturbabilità il suo processo di instabilità, impedendola riduzione dello smog e l’unica strada da percorrere sembra essere l’applicazione di azioni davvero concrete per curare l’ambiente che ci circonda.
Cambiamento climatico, una realtà quotidiana
Sul tema inquinamento è intervenuto, durante la presentazione del Report, anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratinribadendo che “il cambiamento climatico è una realtà quotidiana per un Paese al centro del Mediterraneo, con una grande biodiversità da salvaguardare. Per agire sulla mitigazione è fondamentale il veicolo energetico, perché bisogna ridurre le emissioni sui tre grandi fronti: i fabbricati, i veicoli e il settore agricolo. È possibile, ma non pensiamo di avere la soluzione con un provvedimento o per decreto”.Pichetto ha poi specificato quali potrebbero essere i percorsi per fronteggiare il fenomeno. “Serve, guardando al tema dell’inquinamento un percorso per i fabbricati, che per esempio faccia passare dall’utilizzo della legna alle pompe di calore, con meccanismi di intervento dello Stato a stimolo di questa riconversione. Sul fronte dei veicoli c’è l’elettrico, ma sosteniamo anche i biocarburanti soprattutto per il settore agricolo che ha un’esigenza di modernizzazione verso un’agricoltura più avanzata, con meno emissioni carboniche e maggior reddito anche per i lavoratori”.
Dati confortanti
Il nostro Paese nel complesso è sulla strada giusta per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla Unione europea ma c’è ancora molto lavoro da fare. Bene la produzione di energia da fonti rinnovabili, la raccolta differenziata e icontrolli agli impianti produttivi ma l’Italia deve fare di più sul fronte del consumo del suolo, delle emissioni di gas serra e della produzione di rifiuti speciali. I dati del Report rivelanouna tendenza positiva nell’uso di energie rinnovabili. La produzione è passata dal 6,3% del 2004 al 20,4% del 2020 con un valore superiore all’obiettivo del 17% assegnatodalla Ue all’Italia. Tuttavia, il rapporto ha registrato una flessione della produzione delle energie rinnovabili nel 2021pari al 2% nel 2021 e la produzione si è attestata al 19%.
Agricoltura biologica e rifiuti
Dato positivo anche per l’agricoltura biologica, in crescitanegli ultimi 32 anni sia in termini di operatori che insuperficie coltivata. Il Report specifica, infatti, che nel 2022 l’agricoltura biologica ha interessato il 18,7% della superficie agricola utilizzata e il 7,3% del numero di aziende agricole.Il rapporto conferma inoltre la crescita della raccolta differenziata, che aumenta di un punto percentuale a livello nazionale nel 2022, rispetto al 2021, attestandosi così al65%, mentre si registra una costante discesa della quantità di rifiuti smaltiti in discarica, la quale si attesta dal 63,1% del 2002 al 17,8% del 2022, con un numero totale di 117discariche operative.