Presso la sala Matteotti di Palazzo Theodoli-Bianchelli si è tenuta la presentazione della Relazione biennale dell’Ente nazionale per il microcredito (Enm), ai sensi della Direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2 luglio 2010. Il Presidente di Enm Mario Baccini ha illustrato le attività svolte dall’Ente negli ultimi due anni, concatenate ai futuri obiettivi della lotta alla povertà e della lotta all’esclusione sociale e finanziaria. Stando ai dati della relazione, introdotta dal Professor Angelo Maria Petroni, sono circa 3.200 le operazioni che nel 2023 sono state accolte alla garanzia del Fondo per il microcredito ed erogate dai soggetti finanziatori, per un valore totale di oltre 90 milioni di euro. La relazione ha analizzato anche i finanziamenti erogati dalle banche convenzionate con l’Ente. Negli ultimi tre anni, infatti, questi finanziamenti hanno consentito di avviare o sviluppare oltre 2.000 imprese e di creare circa 5.000 nuovi posti di lavoro. A queste imprese, sostenute dal ricorso al microcredito, vanno aggiunte oltre 1.100 attività avviate da parte dei giovani Neet che, a seguito di un percorso mirato di formazione all’autoimprenditorialità governato dall’Ente, sono stati supportati nella definizione di un business plan per l’avvio di una propria impresa ed hanno potuto beneficiare di specifici finanziamenti pubblici.
Progetti a contenuto innovativo
Il Presidente di Enm Mario Baccini è intervenuto durante la presentazione della relazione e commentando i dati ha affermato che “In questi anni l’Ente si è speso con assiduità nella realizzazione di progettualità a forte contenuto innovativo, senza per questo tralasciare di assicurare adeguato sostegno ai soggetti maggiormente marginalizzati, che possono essere recuperati ad una contribuzione attiva, valorizzando tutte le possibilità offerte dalle risorse nazionali ed europee disponibili. Il nostro vero obiettivo, infatti, è quello di trasformare il costo sociale in nuove opportunità, con persone che diventano nuovi consumatori e, soprattutto, nuovi imprenditori e cittadini che, in molti casi, vengono sottratti ai circuiti della criminalità e dell’usura”.
55 mila nuovi posti di lavoro
Nella relazione è contenuta anche l’analisi del volume complessivo dei finanziamenti erogati dall’avvio dell’operatività della ‘Sezione speciale microcredito’ del Fondo di garanzia. I dati rivelano che le operazioni complessivamente erogate sono state oltre 22.000, per un importo superiore ai 550 milioni di euro e tali finanziamenti hanno consentito di creare oltre 55 mila nuovi posti di lavoro. Risulta di relativa importanza anche l’effetto moltiplicatore del microcredito in termini di creazione di nuova occupazione. L’Ente nazionale, infatti, ha calcolato che ogni operazione di microcredito genera in media 2,43 nuovi posti di lavoro nel medio periodo e l’anticipazione di credito per ciascun posto di lavoro creato, nel caso del microcredito intermediato da istituti convenzionati con l’Ente, è pari ad appena 10.700 euro. Un altro dato significativo riguarda l’importo medio dei finanziamenti. Quest’ultimo, infatti, ha registrato una progressiva crescita passando da 24.500 euro nel 2020 a 34.000 euro nel 2023, anche per effetto dell’aumento dell’importo massimo concedibile stabilito dalla normativa di settore.
Età media dei beneficiari
La relazione ha analizzato poi l’età media dei beneficiari del microcredito. Questa risulta in media pari a 37 anni, con una prevalenza dei soggetti di età compresa tra i 30 e i 50 anni, che rappresentano il 60% del totale, seguiti per il 29% del totale dagli under 30 e per l’11% del totale dagli over 50. La nazionalità dei richiedenti è prevalentemente italiana (92%), mentre il restante 8% dei richiedenti provengono da Paesi dell’Europa dell’Est, dell’Asia, dell’Africa e del Sud America. Riguardo la natura giuridica delle imprese, infine, il 30% di quelle finanziate sono in forma di società a responsabilità limitata semplificata (oltre il 62%, di quest’ultime sono costituite in forma di ditta individuale), mentre risultano in misura molto più contenuta, le imprese finanziate che hanno altre forme giuridiche ammissibili al microcredito come società di persone, cooperative, o associazioni.
Il “Fondo Pmi”
La relazione dell’Ente nazionale per il Microcredito ha analizzato il tasso di escussione della garanzia registrato da parte del Fondo Pmi con riferimento alle banche convenzionate con l’Ente. Quest’ultimo risulta mediamente di poco superiore al 14%, contro una media del 20% rilevata in generale per il comparto micro-creditizio. È evidente, in questo caso, l’effetto di contenimento del rischio di default determinato dalla corretta, continuata e strutturata azione di prestazione dei servizi ausiliari di accompagnamento, monitoraggio e tutoraggio assicurata dall’Ente. L’Ente ha costantemente ribadito negli anni il ruolo fondamentale che i servizi non finanziari quali il tutoraggio, l’accompagnamento, l’assistenza tecnica e il monitoraggio previsti nell’art 111 del Testo Unico Bancario. A oggi, sono iscritti in tale Elenco n. 993 Tutor di microcredito, di cui 612 formati e contrattualizzati dall’Ente stesso. Sportelli Territoriali e sportello digitale per l’accesso al microcredito.
La ‘Sezione microcredito Sociale’
L’Ente, infine, a margine delle vigenti misure di welfare, a favore delle persone e delle famiglie in difficoltà, ha proposto di istituire, all’interno del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, una Sezione speciale denominata ‘Sezione microcredito Sociale’, per la prestazione di garanzie, o in alternativa la creazione di un fondo statale di garanzia ad hoc per il microcredito sociale. I risultati potenziali di questo prodotto sono di estrema importanza per le politiche di welfare come il contrasto al rischio di devianza, la promozione dei processi di empowerment, lo sviluppo del capitale sociale, la lotta all’economia sommersa e la prevenzione dell’usura e del sovra indebitamento.